Il primo re, com’è il nuovo kolossal italiano di Matteo Rovere

Il primo re è una film di Matteo Rovere che ricorda molto i primi kolossal che hanno reso celebre il cinema nostrano. Vediamo di cosa si tratta.

Il primo re (2018) è un dramma storico italiano che ricorda inesorabilmente il passato: una pellicola tanto maestosa da non poter essere confrontata con la produzione nostrana degli ultimi vent’anni. La trama è abbastanza semplice, principalmente perché viene studiata sin dalle elementari: si racconta uno stralcio della storia di Romolo e Remo, precisamente la parte incentrata sulla leggenda della nascita del primo re di Roma.

Il primo re, un kolossal tra proto-latino e botte da orbi

Fin dall’annuncio dell’uscita del film, molte informazioni sono trapelate sui social, quelle più interessanti e innovative erano principalmente tre: la lingua latina, l’alta componente gore (violenta, ndr) dei combattimenti e la natura kolossal della pellicola. La prima questione è legata al volere stesso di Matteo Rovere e degli sceneggiatori, la lingua utilizzata per tutto il film è infatti  il proto-latino (un latino volgare, più colloquiale di quello studiato a scuola) sottotitolato nella lingua desiderata. La scelta, che poteva essere molto scomoda per gli attori, si rivela essere invece vincente: il film integra e carpisce maggiormente lo spettatore, che sente parlare i personaggi con la loro lingua madre senza interpretazioni o interferenze esterne. Il secondo nodo della questione, ovvero l’iper-realismo dei combattimenti, è invece il motivo di maggior plauso al film, oltre alla sensazionale interpretazione di Alessandro Borghi nei panni di Remo. La pellicola, con un perfetto connubio di suono, immagine e soprattutto effetti speciali, riesce a far percepire ogni singolo colpo inferto dai protagonisti e viceversa (oltre ad una resa delle ferite a regola d’arte). L’accuratezza storica delle ambientazioni, del trucco e dei costumi lascia increduli, il tutto viene inoltre condito da scenografie colossali studiate alla perfezione e una buona sceneggiatura, che forse verso la seconda metà della pellicola comincia a sentire il peso del minutaggio.

Il primo re, un film come ai vecchi tempi

Rovere cerca di fare una dedica alla settima arte italiana attraverso un film eccezionale, non perfetto, ma eccezionale. Cita i miti classici della Roma latina e il cinema italiano delle origini, quello dei kolossal all’italiana che hanno fatto la storia del cinema mondiale, riuscendoci senza intoppi. Il film è decisamente un vanto  e riesce ad essere originale, un invito ad un cinema nostrano rinnovato e fresco. Il film è stato distribuito in molte sale italiane ed è uscito ufficialmente il 31 gennaio scorso.

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