Compie stupro, il giudice: “Fatto realmente successo ma devo assolverlo”

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Un immigrato compie uno stupro sulla sua assistente sociale e viene clamorosamente assolto (websource/archivio)

Un caso davvero assurdo sta facendo discutere, con un immigrato che ha compiuto stupro sulla sua assistente sociale, ma è stato riconosciuto non colpevole.

Sta facendo discutere il caso di stupro avvenuto in Germania, con un profugo che ha abusato della sua assistente sociale. Nonostante ciò, l’uomo è stato assolto da ogni accusa. La sentenza fornita dal Tribunale di Dresda è quantomeno paradossale: “Il fatto è stato oggettivamente compiuto, ma soggettivamente l’imputato non è colpevole”. Per il resto non sono stati resi noti ulteriori aspetti di questa assurda vicenda, che è avvenuta ormai già diversi mesi fa. L’uomo è un immigrato 20enne di nazionalità siriana, e secondo quanto riportato dal giornale tedesco ‘Die Welt’ – il solo di ampio risalto che abbia seguito nei dettagli la cosa – sembra che si sia tenuto conto “della sua provenienza e del rapporto con le donne”. Il fatto avvenne il 23 novembre del 2017, con la donna che visitò l’immigrato nel suo alloggio. Viene specificato che l’assistente si era seduta sul letto. In molti hanno pensato che il giudice possa aver considerato questo aspetto come una sorta di invito o di apertura di colei che in questa vicenda alla fine è stata vittima.

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“Lo stupro c’è stato ma…”

Quest’ultima ha denunciato lo stupro immediatamente, con il siriano che il 26 novembre, tre giorni dopo il fatto, era stato arrestato. Poi però ad aprile 2018 il processo si è concluso con l’assoluzione piena. Come se non bastasse, l’avvocatessa che ha assistito la vittima ha consigliato la stessa di non rendere nota la propria identità per non incappare in possibili accuse di razzismo o di ostacoli alla sua carriera. Una cosa che travalica l’assurdo. Si apprende anche che la vittima avrebbe respinto più volte il suo assalitore, che alla fine l’ha picchiata e violentata, accettando passivamente l’abuso per non essere ferita. Ma in aula la donna ha affermato che “potrebbe essere che l’immigrato non abbia capito il mio rifiuto”. Una via di uscita per la difesa, la quale ha sostenuto che il proprio assistito non è in grado di capire che i rapporti tra uomo e donna nella società non si basano sulla forza.

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