Napoli, accuse alla mamma del bimbo ucciso di botte: “E’ un mostro”

(Screenshot video)

Il papà del piccolo Giuseppe, distrutto dal dolore, si confessa ai microfoni di Pomeriggio Cinque: “Non mi so spiegare questa tragedia”. Ma c’è chi punta il dito anche contro la madre.  

E’ un uomo dilaniato dalla sofferenza e al tempo stesso incredulo Felice Dorice, il papà di Noemi e di Giuseppe, il bimbo massacrato di botte e ucciso a Cardito (Napoli) da Tony Badre Essobti, il compagno della madre. “Non so come possa essere successo, non mi riesco a dare una spiegazione a questa tragedia” ha raccontato ai microfoni di Pomeriggio Cinque. Un dolore unito a un terribile senso di impotenza, e alla rabbia di non essere stato al fianco dei suoi due bambini quando avevano bisogno di un padre che li proteggesse.

Già, perché secondo quanto dichiarato da Felice Dorice, la sua ex compagna, Valentina, gli impediva di stare a contatto con i suoi figli: “Io chiamavo per sapere come stessero i miei bambini, ma lei mi ha intimato più volte di non farmi più sentire, che non ero più parte della famiglia”, ha confidato sempre in collegamento dalla casa di Pompei con lo studio di Barbara D’Urso. Nel corso della trasmissione è intervenuto anche il fratello Vincenzo, il quale ha affermato che “chi ha fatto questo deve pagare e se Valentina non ha mai denunciato ed era presente quel giorno deve pagare anche lei”. Anche zia dei due bambini ha duramente attaccato Valentina: “Quella donna non si può definire mamma – ha detto – . Non è possibile permettere che i tuoi figli vengano maltrattati e che soffrano perché picchiati. A cosa serviva questo uomo? E’ un mostro, lo usava solo per andare a letto”.

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Le novità nell’inchiesta sul delitto 

Intanto si è fatta avanti una testimone, amica di Tony, la quale ha raccontato di aver visto quest’ultimo mentre, in evidente stato di agitazione, era alla ricerca di una farmacia: “Si vedeva che non era in sé – ha riferito al donna -, cercava delle creme per i lividi, non si era ancora accorto che il bambino fosse morto secondo me”. E “pensava che tutto sarebbe passato con una cremina o con il ghiaccio”. “Io – ha aggiunto – dico alla mamma: perché ai primi segnali non hai chiesto aiuto per i bambini?”.

Nell’attesa di un definitivo chiarimento dei ruoli e della responsabilità in questa triste vicenda, lunedì 4 febbraio alle ore 17.30 la comunità carditese è invitata a partecipare ad una fiaccolata silenziosa per manifestare il dolore per la perdita del piccolo Giuseppe e stringersi in un simbolico abbraccio intorno alla sua sorellina.

EDS

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