Processo archiviato per Fausto Brizzi, Le Iene: “Altro che scuse, querelaci”

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Il programma Le Iene ha provocatoriamente chiesto a Fausto Brizzi di querelarli per diffamazione, il processo per violenza sessuale a carico del regista è stato archiviato

Qualche giorno fa il processo a carico di Fausto Brizzi, iscritto nel registro degli indagati per violenza sessuale, è stato archiviato. La bufera intorno al regista si è scatenata dopo che Le Iene hanno iniziato a far luce sui casi di molestie e violenze nel mondo del cinema italiano e dopo che Corriere della Sera e Messaggero hanno fatto esplicitamente il nome di Brizzi. La redazione de Le Iene, che mai aveva rivelato l’identità del regista di cui si parlava nei servizi, viene tempestata di messaggi e così vengono raccolte le testimonianze di 15 ragazze che accusano Brizzi per presunti episodi di molestia e violenza sessuale. Ora che il processo a suo carico si è concluso con l’archiviazione, in molti hanno chiamato in causa il programma di Italia 1, chiedendo delle scuse esplicite.

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Le Iene, il messaggio a Fausto Brizzi dopo l’archiviazione del processo per violenza: “Nessuna scusa, querelaci”

Il messaggio che viene lanciato da Le Iene è chiarissimo: nessuna scusa a Fausto Brizzi. Anzi, la redazione del programma di Italia 1 ha provocatoriamente chiesto al regista di procedere con una querela per diffamazione. “È vero, le accuse di molestie sessuali a carico del regista italiano sono state archiviate, ma è necessario spiegare bene perché. Innanzitutto, delle attrici di cui abbiamo raccolto la testimonianza, soltanto tre hanno trovato il coraggio di denunciare. E di queste soltanto una è stata valutata dal giudice”. Con un servizio apposito, Le Iene spiegano come, dal loro punto di vista, “il giudice Alessandro Arturi archivia il procedimento perché il fatto non sussiste. Un fatto sì che per la legge italiana non può essere punito, ma l’intero procedimento non fa che confermare quello che abbiamo raccontato. E cioè le modalità predatorie di tali azioni”. Le Iene-Brizzi, la battaglia è tutt’altro che conclusa.

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