“Donne ridotte a procreazione commerciale”, il monito dell’Amci

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L’Amci parla del ruolo della donna in vari ambiti (websource/archivio)

L’Amci, associazione dei medici cattolici, si esprime sulla perdita di alcuni valori e sull’imposizione di altri, più moderni ma ritenuti meno etici.

A fine marzo si svolgerà un convegno sulla donna e sulla centralità della sua figura nel corso delle varie epoche storiche fino ai giorni nostri. L’appuntamento è a Verona dal 29 al 31, nell’ambito del Congresso Mondiale delle Famiglie. Lì ci sarà una esposizione del dottor Filippo Maria Boscia, presidente dell’Amci (Associazione Medici Cattolici Italiani) per parlare anche del ruolo della figura materna. “Oggi i termini ‘padre’ e ‘madre’ sono del tutto cambiati e stravolti. Assistiamo a famiglie del tutto diverse da quella che era l’accezione in passato. Le donne hanno detto di no all’appiattimento della sua posizione nella società, e si dimostra ora al pari degli uomini. Ma si pongono problemi di economia e, parallelamente, di etica”. Per il professor Boscia “la maternità non vuol dire più crescere i figli ma soltanto generarli. Ci sono tentativi di procreare anche in età avanzata, con tutte le conseguenze che questo comporta. E quando una donna antepone il proprio desiderio di maternità a 50 anni, sono i suoi futuri figli a farne le spese. Ci sono poi ripercussioni non positive pure sul ruolo del padre. Alla fine maternità e paternità finiscono con il diventare un handicap.

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Donne e riproduzione, la posizione dell’Amci

Boscia si mostra visibilmente critico anche verso l’utero in affitto. “C’è il rischio che tutto venga fatto per business e per guadagni. Questa è una pratica costosa che viene fatta molto spesso alla leggera. Inoltre si finisce col cadere in una sorta di ‘filiera riproduttiva’. Si fanno figli per soldi, dietro ad un bambino che nasce è come se ci fosse una cooperativa anziché una coppia”. Per quanto riguarda la fecondazione artificiale ed assistita, “sono dell’idea che nel bambino resti una traccia di come è stato concepito. Senza considerare che quando sarà nell’età della consapevolezza, potrebbe rischiare di venire a conoscenza di come è nato semplicemente carpendo qualche parola di sfuggita in famiglia”. Forti critiche vengono espresse anche sulla pratica dell’aborto. “L’obiezione di coscienza è un diritto riconosciuto dalla Costituzione e non va calpestato come invece troppo spesso accade. E non è un principio prettamente cattolico ma è anche laico”. Temi e problematiche dei quali si parlerà tra due mesi.

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