Lo Stato di New York permette di abortire fino all’ultimo giorno di gravidanza: qual è la verità

Lo Stato di New York permette l’aborto fino all’ultimo giorno di gravidanza: vediamo insieme qual è la verità su questa notizia che sta circolando in questi giorni e che sta scatenando reazioni contrastanti. 

aborto
(Feto a 11 settimane di gravidanza)

In molti si sono giustamente scandalizzati, altri hanno gridato alla bufala. La realtà in merito a questa decisione che riguarda lo stato di New York è invece un po’ più complessa e sfaccettata. Partiamo dunque dai fatti per provare a fare un po’ di chiarezza. 

La legge ratificata: di cosa si tratta e quali dubbi suscita

Il governatore democratico dello Stato di New York Andrew Cuomo ha ratificato il Reproductive Health Act, una legge in attesa di approvazione dal 2006 che ha avuto un  iter legislativo lungo e travagliato e che va a sostituire e implementare la legge del 1970 che tra le prima depenalizzava l’aborto. In questo nuovo atto legislativo si va ben oltre con le decisioni che tanto hanno fatto discutere e che hanno fatto letteralmente inorridire chi considera il feto una vita umana a tutti gli effetti che andrebbe in quanto tale tutelata e non uccisa quando si trova ancora in pancia senza che abbia tra l’altro chiesto lui di essere concepito. 

Prendiamo l’originale della legge per capire meglio cosa c’è scritto nel testo:  26 ARTICLE 25-A 27 REPRODUCTIVE HEALTH ACT 28 SECTION 2599-AA. POLICY AND PURPOSE. 29 2599-BB. ABORTION. 30 § 2599-AA. POLICY AND PURPOSE.

THE LEGISLATURE FINDS THAT COMPREHENSIVE REPRODUCTIVE HEALTH CARE IS A FUNDAMENTAL COMPONENT OF EVERY INDIVIDUAL’S HEALTH, PRIVACY AND EQUALITY. THEREFORE, IT IS THE POLICY OF THE STATE THAT: EVERY INDIVIDUAL HAS THE FUNDAMENTAL RIGHT TO CHOOSE OR REFUSE CONTRACEPTION OR STERILIZATION.

EVERY INDIVIDUAL WHO BECOMES PREGNANT HAS THE FUNDAMENTAL RIGHT TO 37 CHOOSE TO CARRY THE PREGNANCY TO TERM, TO GIVE BIRTH TO A CHILD, OR TO HAVE AN ABORTION, PURSUANT TO THIS ARTICLE. THE STATE SHALL NOT DISCRIMINATE AGAINST, DENY, OR INTERFERE WITH THE EXERCISE OF THE RIGHTS SET FORTH IN THIS SECTION IN THE REGULATION OR PROVISION OF BENEFITS, FACILITIES, SERVICES OR INFORMATION.

§ 2599-BB. ABORTION. 1. A HEALTH CARE PRACTITIONER LICENSED, CERTI- FIED, OR AUTHORIZED UNDER TITLE EIGHT OF THE EDUCATION LAW, ACTING WITH- IN HIS OR HER LAWFUL SCOPE OF PRACTICE, MAY PERFORM AN ABORTION WHEN, ACCORDING TO THE PRACTITIONER’S REASONABLE AND GOOD FAITH PROFESSIONAL  JUDGMENT BASED ON THE FACTS OF THE PATIENT’S CASE: THE PATIENT IS WITHIN TWENTY-FOUR WEEKS FROM THE COMMENCEMENT OF PREGNANCY, OR THERE IS AN ABSENCE OF FETAL VIABILITY, OR THE ABORTION IS NECESSARY TO PROTECT THE PATIENT’S LIFE OR HEALTH.

Le parole che più fanno pensare sono contenute in queste ultime righe. In cui si dice che “Un professionista sanitario certificato o autorizzato ai sensi del titolo 8 della legge sull’istruzione, che agisce nell’ambito della propria sfera di attività legale, può eseguire un aborto quando la paziente si trova entro le 24 settimane di gravidanza (entro dunque il sesto mese), oppure quando c’è un’assenza di attività fetale o quando l’aborto è necessario per proteggere la vita o la salute della paziente. 

Detto che già l’idea di poter abortire al sesto mese di gravidanza per una libera scelta (non parliamo in quel caso infatti di aborto terapeutico) lascia a dir poco perplessi, le parole sulle quali si sta discutendo molto sono le ultime, quelle che autorizzano l’aborto per proteggere la salute della paziente incinta. Infatti il dubbio e il rischio secondo molti osservatori è che l’interpretazione della legge possa essere troppo permissiva e che si arrivi dunque all’estremo risultato, cioè l’aborto fatto anche al nono mese di gravidanza. Infatti quando si parla in modo troppo generico della salute della mamma si parla anche di salute mentale e comunque non viene specificato in quali casi si possa considerare la salute della madre davvero in pericolo. 

Anche per questo motivo appare davvero eccessivo leggere da parte anche di autorevoli giornali e testate online il grido alla “bufala” per chi ha parlato di possibilità di abortire al nono mese. Tutto è, purtroppo, tranne che una bufala. 

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