Reddito di cittadinanza, residenze fittizie a furbacchiopoli

(Websource / archivio)

L’Italia si prepara alla baragge più grossa degli ultimi tempi: la corsa al reddito di cittadinanza.

Il reddito di cittadinanza lo hanno ben compreso ormai quasi tutti gli italiani, ragion per cui ci si prepara ad escogitare il piano più rivoluzionario per accedervi senza però passare per la via legale, per fortuna non tutti.

A destare maggiore preoccupazione al momento sarebbero i cambi di residenza. Ultime indagini, infatti avrebbero riscontrato che in molti (troppo) starebbero procedendo in tal senso inscenando separazioni e divorzi in modo da poter accedere ai requisiti per richiedere il reddito di cittadinanza. 780 euro  in un nucleo familiare dove già è presente un’entrata economica fa di certo gola a tutti, ma così facendo si rischierà di far pagare le conseguenze a chi invece del reddito di cittadinanza ne ha bisogno davvero.

Ma tornando alla questione e facendo qualche esempio, a Savona nel 2018 sono arrivate 1.839 richieste di cambio di residenza, ma tutte all’interno dello stesso comune ed a margine dei dovuti controlli, 1 su 4 sarebbe risultato un fittizio cambio di residenza; toc toc, non c’è nessuno in casa! Cento di quei controlli andati a vuoto si sono trasformati in un esposto alla procura della Repubblica. Ma andando invece al sud, a Palermo agli sportelli del Comune sarebbero arrivate diverse richieste di informazioni sul cambio di residenza, così come a Napoli, dove l’assessore regionale al Lavoro Sonia Palmeri sembra quasi prepararsi al peggio, asserendo: “I controlli non spettano a noi”.

Reddito di cittadinanza, stratagemmi per le agevolazioni

Richiedere il reddito di cittadinanza anche quando non vi è la condizione per poterlo fare e inventare sotterfugi per ottenere i requisiti. Questa l’ultima analisi del momento in merito agli stratagemmi degli italiani per accedere al sussidio dello Stato. Graduatorie per gli asili nido, borse di studio scolastiche, la mensa dell’università, l’esenzione dai ticket sanitari, tutte agevolazioni ambite,  ma stando ai dati forniti dalla GdF, nella prima metà dell’anno scorso ogni dieci verifiche sono venuti fuori sei falsi poveri.

“Ai nostri sportelli sono per ora arrivate molte richieste di chiarimento sulle procedure, anche sui cambi di residenza e sugli effetti di divorzi e separazioni” comunica la Consulta dei Caf, così come i centri di assistenza fiscale.

ISEE e Reddito di cittadinanza, spazio ai furbetti

Per avere diritto al reddito di cittadinanza, sarà necessario avere un ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente), inferiore ai 9.360 euro. E come fare se in coppia il reddito supera la soglia? Divorziamo! Ecco la soluzione dei furbetti per diminuire il reddito familiare, inscenare finti divorzi e separazioni (però i coniugi restano nello stesso nucleo familiare anche dopo la separazione o il divorzio, se continuano a risiedere nella stessa abitazione). Il concetto sarebbe lo stesso per quel che riguarda un figlio che va a vivere da solo che continuano a far parte del nucleo familiare se hanno meno di 26 anni e sono a carico dei genitori con un reddito inferiore a 4 mila euro l’anno. Tutto questo certificabile sempre se vi è al cospetto di contratti e situazioni finanziarie rintracciabili, ma se invece si lavora a nero, lì la situazione diviene ben più complessa da verificare (in Italia ci sono 3,3 milioni di lavoratori in nero; evasione per 110 miliardi di euro).

Ma quanto vale dichiarare il falso? Attenzione! si rischia due a sei anni di reclusione.

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