Donna cadavere vicino Cuneo: omicidio, il volto è irriconoscibile

Carabinieri (foto pubblico dominio)

Donna di 70 anni trovata cadavere a Barge, vicino Cuneo: si indaga per omicidio, il volto è irriconoscibile, rapina finita male o dramma familiare?

L’ipotesi è quella dell’ennesimo femminicidio: una donna, una 70enne, forse residente in paese, è stata rinvenuta priva di vita oggi nei giardinetti pubblici di Barge, nel Cuneese, non distante dalla chiesa di San Rocco. Sono stati alcuni passanti a lanciare l’allarme quando si sono accorti del cadavere, che era completamente tumefatto. Infatti, la donna ha riportato diverse ferite al volto che avrebbero consentito in un primo momento di accertarne l’identita.

Donna morta a Barge: rapina finita male o dramma familiare?

Sul caso stanno indagando carabinieri e vigili urbani che stanno indagando: la donna potrebbe essere stata uccisa. I primi a giungere sul posto sono stati gli uomini del personale Suem 118, con ambulanze e automedica. Ma quando sono arrivati sul luogo del ritrovamento, per la donna non c’era più nulla da fare. Diverse persone sono state condotte al comando per raccogliere testimonianze e cercare di capire quanto accaduto. Non si sarebbero però al momento dei fermi per la morte della donna. L’anziana si trovava in una pozza di sangue e con i vestiti lacerati.

Alcuni suoi parenti ne avrebbero riconosciuto il corpo, non appena la voce della sua morte si è sparsa in paese. Una delle ipotesi è che chi l’ha uccisa potrebbe averle sbattuto la testa contro il muro della chiesa adiacente. Sarebbero presenti sul suo volto anche dei colpi d’ascia. Dunque, un terribile femminicidio e non si esclude – anche vista l’età della donna – che possa trattarsi di una tentata rapina finita in tragedia. Stando ad alcune testimonianze, in ogni caso, il marito della vittima intorno all’ora di pranzo sarebbe stato accompagnato in caserma. A coordinare gli inquirenti il sostituto procuratore della Repubblica a Cuneo, Alberto Braghin. Di qualche giorno fa, invece, l’omicidio di Stefania Grotti.

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