Domenica In, Mara Venier saluta l’attentatore di Togliatti: “Ciao Pallante”

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Polemiche a ‘Domenica In’: Mara Venier saluta Pallante, che attentò alla vita di Togliatti (websource/archivio)

A ‘Domenica In’ si parla del libro sull’attentato a Palmiro Togliatti del 1948. Mara Venier si lascia andare ad un controverso saluto a colui che sparò.

Un caso politico travolge Mara Venier e la sua ‘Domenica In’. Ieri la conduttrice aveva salutato in diretta Antonio Pallante, che provò ai tempi ad assassinare Palmiro Togliatti. Di Pallante, oggi ultranovantenne, si è parlato durante la chiacchierata con il giornalista Sefano Zurlo, il quale ha presentato il suo libro all’interno del quale parla del controverso episodio. Il fatto è stato subito segnalato dalla consigliera del Cda della Rai, Rita Borioni, esponente del PD. La Borioni definisce sconcertante l’episodio e parla di gravità nel fatto di non essere a conoscenza che “Togliatti rischiò la vita e l’Italia fu ad un passo dal finire nella guerra civile. Fu proprio grazie a Togliatti che tutto questo venne evitato”, scrive la piddina in un posto pubblicato su Facebook. “Buttare tutto in caciara ed omaggiare un potenziale assassino come se fosse un telespettatore qualsiasi è inaudito, quel che sta avvenendo in Rai mi preoccupa”, conclude Rita Borioni. Successivamente Mara Venier si è scusata, ma il consigliere di amministrazione della Rai, Riccardo Laganà, fa sapere: “Accolgo favorevolmente le scuse della signora Venier ma ritengo sia necessario ribadire, ancora una volta, maggiore attenzione da parte di tutti nell’espletamento del ruolo di Servizio Pubblico Radio Televisivo al fine di evitare che tali incresciosi accadimenti possano nuovamente ripetersi”.

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Mara Venier, il saluto a Pallante scatena la bufera

La Venier ha affermato che i suoi saluti a Pallante non avevano alcuna valenza politica. “Mi scuso ancora e ribadisco che non intendevo urtare la sensibilità delle persone”. L’attentato a Togliatti avvenne il 14 luglio 1948, alle 11:45. Eravamo nei primissimi mesi di vita dell’Italia neorepubblicana. Contro Togliatti, che usciva in quel momento dalla Camera, furono esplosi quattro colpi di pistola da parte di un giovane Pallante, allora studente. E tre proiettili lo raggiunsero. Successivamente in ospedale il ‘Migliore’, come veniva chiamato Togliatti, invitava tutti a restare calmi. La rabbia delle masse popolari fu mitigata, anche grazie al successo di Gino Bartali nella tappa del Tour de France del giorno dopo. Togliatti riuscì a superare quell’episodio e mantenne il proprio ruolo di segretario del PC italiano fino al 1964, quando morì. Per Pallante ci fu invece l’arresto con una condanna a 13 anni e 8 mesi, ma fece soltanto 5 anni uscendo di galera per una amnistia.

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