Che cos’è lo Spread e come funziona: tutto quello che dovete sapere

Che cos'è lo spreadChe cos’è lo Spread e come funziona: tutto quello che dovete sapere per capire al meglio ciò di cui si parla spesso nei telegiornali e sui vari media. 

La definizione, che comunque non spiega tantissimo a chi non è propriamente avvezzo all’economia, è questa: la differenza di rendimento tra due titoli di Stato. Nello specifico il termine di paragone più importante è sempre quello con i titoli della Germania considerati dai mercati i più sicuri e per questo usati come metro di paragone. Per darvi un riferimento numerico ricordiamoci che nel momento peggiore per i mercati, quando poi ci fu l’avvicendamento tra Berlusconi e Mario Monti, lo spread era giunto a quota 528.

Per sapere l’andamento odierno dello Spread leggi qui –> Spread oggi in tempo reale, aggiornamento Live

Cosa succede se lo spread sale

Dato che la fluttuazione del valore di mercato può comportare delle perdite al momento del saldo finale è consigliabile riflettere sul da farsi in base al tipo di obbligazione che avete in possesso. Il discorso generale è quello fatto sopra, con i BTP a scadenza medio breve è sempre consigliabile mantenere l’obbligazione fino alla sua scadenza. Qualora si possieda invece un’obbligazione a lungo termine è consigliabile fare un cambio con i titoli di stato USA (2,55% lordo annuo) in valuta che in base alle previsioni dovrebbe aumentare di valore rispetto all’euro nei prossimi anni.

Quali sono i titoli di Stato italiani

I titoli di Stato di cui si parla sono i cosiddetti Btp. Sono buoni che lo Stato emette, un certificato di debito che ogni cittadino può acquistare, per garantirsi liquidità di denaro immediata. Lo Stato poi paga gli interessi attraverso cedole fisse semestrali e alla fine dell’obbligazione, tipicamente 10 anni, rimborsa per intero il capitale investito.

Cosa sono i BTP

I BTP o Buoni del Tesoro Poliennali, sono delle obbligazioni (titoli di debito) a medio-lungo termine emesse dal Dipartimento del Tesoro che presentano delle cedole fisse pagate semestralmente. I BTP possono essere a scadenza triennale, quinquennale per quanto riguarda il medio termine, mentre quelle a lungo termine possono avere scadenza a 7, 10, 15, 20, 30 e 50 anni. L’emissione di questi buoni del tesoro viene fatta 2 volte al mese mediante un’apposita asta. Gli investitori possono partecipare a tale asta solo attraverso intermediari, il valore del BTP viene stabilito attraverso il calcolo di una forbice tra domanda ed offerta ed il prezzo minimo di acquisto è 1000 euro. I buoni del tesoro possono anche essere comprati dopo l’emissione nei mercati secondari, il MOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni) ed il MTS (Mercato Telematico dei Titoli di Stato), sempre al prezzo minimo di 1000 euro.

Quanto rendono i BTP

La rendita dei Buoni del Tesoro Poliennali è doppia: una parte è garantita dal pagamento delle cedole semestrali a tasso fisso, mentre l’altra dal saldo del valore nominale al momento della scadenza dell’obbligazione. Se la rendita semestrale non è intaccata dall’andamento in borsa, quella finale è invece soggetta alle fluttuazioni di mercato. In linea generale il rischio in un simile investimento è minimo, dato che i BTP vengono emessi da uno stato sovrano e solo il fallimento finanziario della nazione può portare ad una perdita totale dell’investimento fatto. Questo comporta che la vendita dei titoli in corso d’opera sia sconsigliata per i BTP a scadenza a medio termine, mentre potrebbe essere consigliata la vendita di titoli nel caso di possesso di obbligazioni a lunga scadenza in favore di obbligazioni più stabili come quelle tedesche o quelle americane: un calo eccessivo del valore nominale di BTP potrebbe far perdere molto denaro agli investitori.

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