Cesare Battisti, chi è il terrorista catturato in Bolivia dopo 40 anni di latitanza

Cesare BattistiCesare Battisti, chi è il terrorista catturato in Bolivia dopo 40 anni di latitanza condannato in Italia per quattro omicidi. 

Cesare Battisti negli anni di piombo era il leader dei Proletari armati per il comunismo (Pac) e in Italia è stato condannato per quattro omicidi all’ergastolo. Battisti era stato condannato a 12 anni in primo grado per banda armata quando nel 1981 evase dal carcere e fuggì. Le successiva condanne arrivarono in contumacia mentre Battisti riceveva aiuto e protezione in altri Paesi trovando poi definitiva residenza in Brasile. Qui addirittura l’ex Presidente Lula non solo si rifiutò sempre di estradarlo in Italia, ma al termine del suo ultimo mandato gli diede la residenza permanente nel Paese.

Gli omicidi commessi da Cesare Battisti

Battisti è ritenuto dalla giustizia italiana responsabile dell’omicidio di Antonio Santoro, maresciallo del Corpo degli agenti di custodia che venne freddato con un colpo di pistola proprio da Battisti il 6 giugno 1978. Il secondo omicidio da lui commesso è quello dell’agente della Digos Andrea Campagna avvenuto il 19 aprile 1979 con diversi colpi d’arma da fuoco al volto. Battisti è ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio.

Battisti è stato poi anche condannato per concorso morale nell’omicidio di Pierluigi Torregiani, un gioielliere milanese che aveva ucciso un rapinatore durante una tentata rapina. Nel suo omicidio, avvenuto il 16 febbraio 1979, venne colpito anche il figlio da allora rimasto paralazzato sulla sedia a rotelle.

Il quarto omicidio nel quale è stato coinvolto Battisti è quello di Lino Sabbadin che avvenne lo stesso giorno di quello di Torregiani e nel quale Battisti prese parte in prima persona. Sabbadin era un macellaio militante del Movimento Sociale Italiano che si era opposto con le armi al tentativo di rapina del suo esercizio commerciale e per questo ritenuto da Battisti meritevole di morte.

La fine della fuga di Cesare Battisti

Battisti è stato preso a Santa Cruz de la Sierra, nel centro della Bolivia, grazie al lavoro certosino dell’Interpol. A quanto si apprende al momento dell’arresto Battisti era camuffato con barba e baffi. Battisti, 63 anni ed ex leader dei Proletari armati per il comunismo (Pac),  “giungerà presto in Brasile e da lì sarà poi trasferito in Italia per scontare l’ergastolo, così come stabilito dalla giustizia italiana”. Sono queste le parole usate dall’entourage del presidente Bolsonaro. In Italia Battisti è stato condannato per 4 omicidi. Nei giorni scorsi il Ministro dell’Interno Salvini aveva parlato così della vicenda: “Un ergastolano che si gode la vita, sulle spiagge del Brasile, alla faccia delle vittime, mi fa imbestialire. Renderò grande merito al presidente Bolsonaro se aiuterà l’Italia ad avere giustizia, ‘regalando’ a Battisti un futuro nelle patrie galere”.

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