Aztechi, scoperto tempio dove avvenivano sacrifici umani

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Scoperto un tempio dove gli Aztechi praticavano sacrifici umani

Gli Aztechi compivano sacrifici umani di massa per ingraziarsi le divinità. Studiosi scoprono un tempio dove venivano conservate le pelli delle vittime.

Una equipe di archeologi ha riportato alla luce un tempio della civiltà degli Aztechi che veniva utilizzato per compiere sacrifici umani. Questa consuetudine risulta essere ormai acclarata da tempo da parte di tale civiltà, la più antica dell’America centrale prima che arrivassero i colonizzatori soprattutto spagnoli dal XV secolo. In base a quanto ricostruito dagli esperti, le vittime venivano spellate vive perché si riteneva che tale pratica potesse sortire il favore degli dei della fertilità. Fu con l’introduzione del cristianesimo che tutto questo si fermò. Anche se i colonizzatori europei a loro volta si resero responsabili di eccidi e di comportamenti violenti. In molti casi la conversione a scopi religiosi avvenne con metodi assolutamente non pacifici e cancellando con la forza gli usi ed i costumi dei locali. Gli Aztechi vennero sterminati per poter mettere le mani sulle loro immense ricchezze.

Aztechi, i sacrifici umani avvenivano per ‘buon auspicio’

Questo tempi è stato riscoperto nella località di Popoluca, nello stato messicano di Puebla. La divinità di riferimento si chiamava Xipe Totec, come spiegato da ricercatori del Mexico’s National Institute of Anthropology and History. È stato anche spiegato come i sacerdoti di Xipe Totec avessero l’usanza di indossare la pelle delle vittime designate, come buon augurio di fertilità. Il tempio risale con tutta probabilità tra l’XI ed il XIII sec, d.C. ed al suo interno è stato anche ritrovato un busto di un uomo con indosso un mantello di pelle umana. Una prova alquanto definitiva in merito a questa macabra usanza del compiere sacrifici umani da parte degli Aztechi.

In particolare il tempio scoperto pare fungesse da ‘deposito’ di pelli, dove le stesse venivano consacrate ed utilizzate nei riti di riferimento. Le ricerche storiche parlano di usanze per le quali ogni anno avvenivano eccidi di massa con in media 15mila persone ammazzate (soprattutto bambini in tenera età) per motivi sacrificali o comunque religiosi. Una cosa che rese invisi gli Aztechi alle altre civiltà precolombiane, che in alcuni casi scelsero di appoggiare i conquistadores spagnoli per sbarazzarsene.

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