Terremoto a Catania, scossa di 3.5: l’Etna fa paura

Ancora una scossa di terremoto a Catania, un sisma di magnitudo 3.5 è stato registrato nella notte a Ragalna, l’Etna continua a fare paura.

L’attività eruttiva dell’Etna continua senza sosta e così anche le scosse connesse al flusso di magma che si muove verso le bocche del vulcano. Questa notte, intorno alle 5:10, un sisma di magnitudo 3.5 con epicentro a Ragalna (provincia di Catania) è stato registrato dall’Ingv. Il terremoto è stato seguito da una serie di altre scosse di magnitudo compresa tra 2.0 e 2.3, segno che lo sciame sismico procurato dall’attività del vulcano e cominciato alla vigilia di Natale è tutt’altro che concluso. Per fortuna la scossa di questa notte non ha causato altri danni o feriti, ma la continuità dei sismi comincia a spaventare i cittadini del catanese.

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Terremoto a Catania, paura per l’attività costante dell’Etna

Quelle registrate questa notte sono solo le ultime scosse di un lungo periodo nei territori limitrofi al vulcano. La più forte di queste è stata registrata il 26 dicembre 2018 (magnitudo 4.8) con epicentro a Fleri ed ha causato il cedimento di diverse abitazioni e 28 feriti lievi. Diversi problemi strutturali sono stati segnalati anche nei paesi pedemontani limitrofi: 5453 sono state le richieste di sopralluogo 1096 gli sfollati (796 alloggiati in alberghi convenzionati, altri in strutture convenzionate o in maniera autonoma).

Nei giorni scorsi gli esperti dell’Ingv hanno spiegato che non è possibile prevedere se l’attività eruttiva del vulcano possa causare altre scosse di intensità simile a quella che ha causato i crolli a Fleri. Il rischio di una simile eventualità è possibile ed è legato al movimento del flusso magmatico: se la lava non arriva a sfociare dai crateri principali, cerca una via secondaria generando movimenti tellurici.

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Fabio Scapellato

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