Attivista lgbt e pro-aborto aggredisce vescovo con l’acido

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Un vescovo ha riportato gravissime ustioni a causa dell’atto criminale di un’attivista lgbt e pro-abortista che lo ha colpito con dell’acido.

Monsignor Guevara, vescovo di Managua, in Nicaragua, è stato attaccato da una militante con dell’acido. Il vescovo era intento a svolgere la sua funzione di confessore quando la donna, apparentemente senza che questa avesse dei rancori personali verso l’uomo di chiesa, ha compiuto il gesto criminale. Il vescovo ha riportato ustioni molto gravi ma, secondo le fonti, non sarebbe in pericolo di vita.

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Attivista lgbt e pro-aborto aggredisce vescovo con l’acido: i motivi di questo gesto

Monsignor Guevara, vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Managua, è stato colpito dall’acido solforico lanciatogli addosso da una giovane donna. La militante ha compiuto il gesto criminale proprio mentre il monsignore stava confessando nella sua chiesa. Il gesto apparentemente immotivato di una militante lgbt e pro-abortista ha lasciato stupefatti tutti coloro che ne sono venuti a conoscenza. Le agenzie di stampa e in generale i giornali italiani, però, non hanno dato il dovuto spazio alla notizia che, come a volte accade, per la sua scomodità è semplicemente passata in sordina. La militante lgbt e pro-abortista che ha aggredito il vescovo di Managua ha, innanzitutto, adoperato un’arma che tradizionalmente viene invece rivolta contro le donne. Già di per sè, infatti, il fatto che la donna abbia colpito un uomo di chiesa intento a svolgere la confessione con dell’acido, appare destabilizzante. In più, la militante ha compiuto il gesto in solitaria e senza un’apparente motivazione personale. In un periodo storico in cui il diritto all’aborto per la donna sta sopravvivendo a fatica in Italia, un gesto tanto cruento e immotivato appare comunque stridente. La Chiesa cattolica in Nicaragua, inoltre, dopo essersi posta a mediatrice fra governo e opposizione durante la guerra civile, non ne è uscita certamente come vi era entrata. I seguaci del presidente Ortega, infatti, hanno più volte aggredito, sia verbalmente che fisicamente, i ministri di Dio. L’aria che la Chiesa cattolica respira in Nicaragua è divenuta pesante già da tempo, per questo motivo l’ultimo attacco non appare di per sè un fatto sorprendente quanto le sue dinamiche. La donna, Elis Leonidovna Gonn, è stata fermata dai fedeli presenti nella chiesa, grazie i quali la tragedia è stata mantenuta, se così si può dire, contenuta. Il vescovo ha riportato gravi ustioni a viso e corpo e non è stato l’unico fra i presenti a rimanere ferito. Nessuno, però, fortunatamente risulta essere in pericolo di vita e la donna è stata arrestata.

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Marta

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