Salvini avverte Di Maio: “Se non passa il Dl Sicurezza, l’alleanza salta”

Salvini avverte Di MaioSalvini avverte Di Maio che una mancata approvazione del Dl Sicurezza potrebbe essere d’ostacolo alla continuazione del governo giallo-verde.

Il Movimento 5 Stelle si divide sul decreto legislativo Sicurezza voluto da Salvini e dalla Lega. Il core dei pentastellati, quelli che fideisticamente si attengono ai valori su cui è stato fondato il Movimento, è in forte disaccordo con Di Maio sulla prospettiva di approvare il dl in questione. Ieri, infatti, il gruppo di “Dissidenti” guidato da Gregorio De Falco ha manifestato la volontà di bocciare il decreto, generando l’ultimatum di Salvini a Di Maio e le rassicurazioni di quest’ultimo al co vice-premier.

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Salvini avverte Di Maio: “Senza decreto Sicurezza, niente alleanza”

Reso partecipe della contrapposizione di una fronda oltranzista del Movimento 5 Stelle all’approvazione del decreto Sicurezza, Matteo Salvini ha dato un ultimatum a Luigi Di Maio: “Il decreto sicurezza? No problem. Serve al Paese e sono convinto che passerà entro il 3 dicembre, perché o passa entro il 3 dicembre e diventa legge e porta sicurezza, oppure salta tutto e mi rifiuto di pensare che qualcuno voglia tornare indietro”. Un avvertimento quello del leader del carroccio che suona come una minaccia, anche se in una successiva dichiarazione lo stesso ministro dell’Interno ha negato che ci siano screzi con l’altro vice ministro, sostenendo di non essere mai andato d’accordo con un collega come con Di Maio.

Dal canto suo il leader del M5S ha spento all’origine le polemiche dichiarando di avere intenzione di rispettare gli accordi presi durante la stipulazione del contratto di governo, rassicurando in questo modo Salvini sul passaggio del decreto: “Come capo politico devo assicurare la lealtà del Movimento a questo governo. Perché se dico una cosa all’inizio devo portarla avanti fino alla fine, è una questione di correttezza. Altrimenti, se ci rimangiamo in corso d’opera la parola data, poi non possiamo chiedere il rispetto degli accordi agli altri”.

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