Noemi Durini: “Lucio non era solo”, la decisione dei giudici

(Websource / archivio)

Il giudice si riserva di decidere sulla posizione dei genitori del ragazzo. E il papà della vittima annuncia battaglia.

Nuovi sviluppi sul caso Noemi Durini. Il giudice per le indagini preliminari Vincenzo Brancato si è riservato di decidere sulla posizione dei genitori di Lucio Marzo, l’ex fidanzato reo confesso condannato a 18 anni e 8 mesi per l’omicidio della 16enne di Specchia, avvenuto il 3 settembre 2017. E dopo l’udienza odierna non si è fatto attendere il commento del papà di Noemi, che ai microfoni de La Vita in Diretta ha preannunciato che se il magistrato opterà per l’archiviazione “inizierò la Terza Guerra Mondiale”.

Già ieri sera il papà della ragazza barbaramente uccisa era stato molto netto: “Il signor Biagio è stato molto scaltro e intelligente, ma sono sicuro che loro sapevano dove stava mia figlia e non hanno fatto niente. Avevano il dovere di proteggerla come genitori come me, e invece non l’hanno fatto. Lucio come ha fatto a occultare il corpo e lavare la macchina in un’ora e un quarto? O è Arsenio Lupin o è stato aiutato. Spero che riaprano le indagini, altrimenti farò una battaglia incredibile. Io sono fiducioso e ho pazienza, aspetto”.

I dubbi sulle complicità nell’omicidio di Noemi

Un delitto atroce, quello di Noemi, per le modalità con cui è avvenuto: la giovane è stata infatti sepolta ancora viva sotto un cumulo di pietre nelle campagne di Castrignano del Capo (Lecce). Per i fatti in questione Lucio Marzo è già stato condannato, e non senza polemiche, mentre resta ancora da valutare la posizione dei suoi genitori. Il giudice è chiamato a decidere tra l’archiviazione della loro posizione e l’ammissione della richiesta dei legali della famiglia di Noemi, che vi si oppongono essendo convinti che Lucio sia stato aiutato da qualcuno, se non nell’uccisione quanto meno nell’occultamento del cadavere.

Qualora il gip decidesse di non accettare la richiesta di archiviazione, per i genitori di Lucio Marzo potrebbe aprirsi un nuovo ciclo di indagini, volto ad appurare se quel 3 settembre 2017 abbiano o meno prestato il fianco al giovane macchiatosi dell’orribile delitto. Era stata proprio la mamma di Noemi, Imma, nel presentare la sua opposizione alla richiesta di archiviazione, a esprimere tutti i dubbi della famiglia della vittima rispetto al ruolo esercitato in questa vicenda dai coniugi Marzo. Lei stessa di recente si è rivolta direttamente a Lucio Marzo, chiedendogli di squarciare quel velo di omertà che – lei ne è convinta – copre ancora la verità sull’uccisione della figlia: “Fino ad oggi non è chiaro nulla – ha detto -. Lucio ora basta, hai avuto un anno per riflettere: di’ chi c’era con te quella mattina”. Finora, però, il suo appello non ha dato l’esito sperato.

EDS

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