Roma, tragico incidente di caccia: muore ucciso dallʼamico

(Websource / archivio)

Un tragico, ennesimo incidente di caccia si è verificato a Guidonia, a pochi chilometri da Roma.

Era uscito per una battuta di caccia insieme ad altre tre persone nelle campagne di Guidonia Montecelio, e precisamente in località Carcibove. Ma quella che doveva essere una giornata di svago e divertimenti è finita in tragedia quando un colpo di arma da fuoco è partito accidentalmente dal fucile di un amico, centrandolo e ferendolo gravemente alla schiena. Così è morto un uomo di 66 anni nella mattinata di oggi, sabato 3 novembre.

Sono stati purtroppo inutili i tentativi di rianimazione da parte dei soccorritori: troppo grave la ferita riportata, la quale ha causato una copiosa perdita di sangue. Sul drammatico episodio sta ora indagando gli agenti del Commissariato di Polizia di Tivoli, giunti sul posto per svolgere gli accertamenti di rito, necessari a ricostruire la dinamica dell’accaduto e accertare eventuali responsabilità.

La reazione dell’Onorevole Brambilla

“Continua, tra l’indifferenza delle autorità preposte, lo stillicidio dei morti e dei feriti ‘da caccia’”, denuncia intanto l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, parlando “dell’ennesimo ‘omicidio venatorio’ toccato a un cacciatore”. Alla luce del numero delle vittime, “almeno sette in questa stagione, tra cui due ragazzi di vent’anni”, l’Onorevole ritiene necessario “l’intervento del governo e del Parlamento, che dovrebbe esaminare le mie proposte per l’introduzione di restrizioni alla caccia e, appunto, del reato di omicidio venatorio. Basta con le stragi di animali e di persone”.

Brambilla invita a “fermare del tutto la stagione di caccia in considerazione delle eccezionali condizioni di maltempo: molti ecosistemi sono già in ginocchio, senza bisogno dei cacciatori”, parla di un “bollettino pesante della ‘guerra’ nei boschi e nelle campagne” e ricorda che “mancano ancora tre mesi alla chiusura ufficiale della stagione venatoria. Oltre ai sei morti, sono decine i feriti, compresi due bambini colpiti da pallini da caccia”. “Fermo restando l’obiettivo a medio-lungo termine di abolire del tutto la caccia – aggiunge – ho presentato due proposte di legge di cui le cronache suggeriscono l’esame con urgenza”.

La prima riguarda l'”omicidio venatorio”, che prevede una pena più severa rispetto a chi commette un “normale” omicidio colposo; la seconda “riguarda il silenzio venatorio il sabato e la domenica, per tutelare chi nei boschi e nelle campagna va per godersi la natura e non per distruggerla, e alcune misure restrittive”. Tra il 2007 e il 2018, secondo l’Associazione vittime della caccia, ci sono stati 217 morti e 804 feriti, senza contare gli incidenti con armi da caccia fuori dall’ambito venatorio.

EDS

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