L’Italia ancora nella morsa nel maltempo: altre 4 vittime

(Websource / archivio)

Il maltempo non dà tregua allʼItalia, battuta da Nord a Sud da vento e pioggia. E il bilancio delle vittime continua a salire.  

Lo Stivale è di nuovo alle prese con la violenza di pioggia e vento. Nelle ultime ore altre cinque vittime si sono aggiunte alla già numerosa conta dei morti e feriti a causa del maltempo: due vittime in Valle d’Aosta a causa di un albero caduto su un’auto, altre due in Alto Adige. Da Nord a Sud la situazione è di massima emergenza: allerta rossa per il Veneto e temporali da allerta arancione su Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Umbria, Campania, Liguria e settori occidentali di Abruzzo e Molise. C’è poi il caso di Portofino, di nuovo isolata con la chiusura del sentiero d’emergenza aperto dopo il crollo della strada: al borgo ora si può arrivare solo via mare.

La situazione regione per regione

Come accennato, si registrano nuovi peggioramenti specialmente nel Veneto e nelle regioni centrali tirreniche, e altre vittime dopo i 13 morti dei giorni scorsi. Due pensionati di Villarbasse (Torino), Giuseppe Rosso di 74 anni e Miriam Curtaz di 73, sono deceduti a Lillianes (Aosta) nella Valle di Gressoney, a seguito della caduta di un albero sull’auto in cui viaggiavano. In Alto Adige, si è spento all’ospedale di Bolzano un uomo di 53 anni di Laces che lunedì, mentre stava guidando in Val Venosta, all’altezza di Coldrano era stato colpito da un albero. E un 81enne della Val Badia intento a sistemare il tetto della sua malga danneggiata dalla violenta perturbazione, è precipitato morendo sul colpo.

Dalla prima mattina sta piovendo su gran parte della penisola (escluse solo le regioni adriatiche del Centro-Sud e la Sardegna). Il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, ha firmato l’atto con cui la Regione ha dichiarato lo stato di calamità per l’intero territorio laziale. Il Centro funzionale decentrato della Protezione civile del Veneto ha prolungato lo stato di allarme (arancione per la rete idraulica principale e rosso per la rete idraulica secondaria) sino alle ore 14 di domani 2 novembre per le province di Belluno, Treviso, Vicenza e Verona, relativamente ai bacini dell’Alto Piave, del Piave pedemontano, dell’Alto Brenta, Bacchiglione e Alpone.

Il maltempo non darà tregua anche nella giornata di venerdì 2 novembre, quando sono previsti nuove piogge, temporali e ancora nubifragi su Lazio, Toscana, Umbria, Emilia Romagna e su gran parte del Nordest. Nevicate abbondanti sono attese in Valle d’Aosta, a partire dai 1.300-1.500 metri di quota: l’ufficio neve e valanghe prevede che si accumuleranno quantitativi tra i 50 centimetri e il metro. E l’acqua alta dovrebbe tornare a Venezia intorno alle 16:30 con un massimo di 110 centimetri sul medio mare (lunedì è stato raggiunto un picco di 156 cm). Nel Bellunese ul quarto giorno di alluvione è cominciato sotto una pioggia battente, dopo 48 ore di tregua a riparare danni molto ingenti. Interi comuni sono ancora senza collegamenti viari, energia elettrica e linee telefoniche (non solo nei paesi di montagna, quelli isolati, ma anche a Belluno).

Una forte pioggia dalla notte cade ininterrottamente anche su Palermo. Decine le chiamate ai vigili del fuoco, con richieste di aiuto per appartamenti e locali allagati e auto impantanate nei sottopassi delle arterie cruciali cittadine. Le squadre sono intervenute per liberare gli automobilisti intrappolati dall’acqua che scorre lungo le strade: in alcuni tratti le vie sono diventate veri e propri laghi e torrenti. La Protezione civile regionale ha confermato l’allerta arancione in tutta la Sicilia (in questo momento la parte meno colpita è quella orientale) e i tecnici sono al lavoro per controllare il livello delle dighe.

Per sabato si prevede un miglioramento al Nord e nelle regioni peninsulari, mentre il tempo resterà variabile e a tratti instabile sulle isole maggiori, e per domenica c’è da aspettarsi una fase di forte maltempo su Calabria, Sicilia e Sardegna, con tendenza a un nuovo peggioramento a fine giornata sulle regioni tirreniche. Dopo di che le temperature aumenteranno gradualmente, riportandosi quasi ovunque al di sopra della norma.

EDS

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