Pensioni, quota 100: vale solo per il 2019, gli ultimi aggiornamenti

Riforma delle Pensioni, quota 100La riforma delle pensioni con l’inserimento della quota 100 al momento è un progetto in via di definizione, ecco gli ultimi aggiornamenti, validi per il 2019.

Nonostante le rassicurazioni degli esponenti di governo e la conferma avuta con l’inserimento nella bozza della legge di bilancio del 2019, la riforma delle pensioni con l’inserimento della quota 100 rimane un oggetto misterioso. La commissione europea ha infatti posto il proprio veto sull’approvazione della legge di bilancio proposta dal governo Lega-M5S, poiché la spesa prevista non è stata ritenuta sostenibile (oltre a non essere conforme con gli impegni di bilancio concordati con l’Unione Europea).

In questo momento, dunque, il governo sta lavorando a delle modifiche che verranno presentate proprio oggi in parlamento, dopo essere state vagliate dalla ragioneria di stato e dal mef. L’obbiettivo è quello di convincere la commissione europea a far passare la legge senza eliminare i punti fissi del programma, ovvero l’istituzione di un reddito di cittadinanza, di una pensione di cittadinanza (con un incremento delle minime fino a 780 euro) e inserire la riforma delle pensioni con la quota 100, necessaria affinché si liberino posti utili ai giovani lavoratori.

Leggi anche -> Pensioni, quota 100: tutte le ultime novità, stanziati 13,7mld in 2 anni

Leggi anche -> Pensioni quota 100: chi può usarla e chi no, ecco come funziona

Pensioni: tutte le novità della quota 100 nel nuovo disegno di legge

Nella nuova bozza della legge di bilancio si nota come la riforma delle pensioni sarà strutturata con un ddl apposito (esattamente come annunciato in precedenza) e che i fondi stanziati per la messa in atto saranno sempre gli stessi, ovvero 6,7 miliardi per il 2019 e 7 per quello successivo. La possibilità di sfruttare la quota 100 (62 anni di età più 38 di contributi) viene mantenuta invariata per i dipendenti privati, mentre per quelli pubblici sarà soggetta ad alcune variazioni: i dipendenti pubblici che raggiungono la quota entro il dicembre prossimo avranno la possibilità di andare in pensione, ma riceveranno il primo assegno a partire da luglio (a differenza dei privati che lo riceveranno ad aprile). Per quelli che giungeranno alla sospirata quota dopo dicembre ci sarà una finestra d’uscita semestrale, che diverrà annuale per i dipendenti delle scuole. Accantonata per il momento l’idea di abbassare l’età per ricevere la pensione di vecchiaia che rimarrà dunque a quota 67 anni.

Leggi le nostre notizie su viaggi, attualità, cronaca e curiosità anche su Google News

Impostazioni privacy