Morte Desirée, parla l’amica: “Violentata anche da morta”

Morte Desirée
Morte Desirée (Facebook)

Morte Desirée, parla l’amica che sarebbe stata con lei nello stabile di San Lorenzo: “Violentata anche da morta”, una delle ipotesi terribili.

Parla un’amica di Desirée, la 16enne trovata priva di vita in un palazzo a Roma nel quartiere San Lorenzo e che era sparita da Cisterna, in provincia di Latina. Si tratta della donna che si trovava con lei la notte tra il 18 e il 19 ottobre, nello stabile abbandonato e occupato in cui la giovane ha incontrato la morte. La donna, da quanto si apprende, aveva anche chiamato i soccorsi, ma quando i mezzi del Suem 118 erano giunti sul posto avevano trovato la strada sbarrata.

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La ricostruzione dell’amica di Desirée

Sempre la stessa donna è stata peraltro accusata da un’altra amica di Desirée, una ragazza di 24 anni che fa la tatuatrice. “So che una donna ha visto tutto ma non ha parlato e ha barattato il suo silenzio per qualche dose di droga”, ha spiegato, secondo quanto riporta ‘Il Messaggero’. La donna, chiamata in causa dal quotidiano ‘Il Giornale’, accusa tre dei pusher arrestati per la morte di Desirée: “In quello stabile spacciano eroina e cocaina tre africani: Ibrahim, Sisko e Youssef”. Il terzetto viene descritto come “personaggi molto cattivi e pericolosi poiché il loro stato di tossicodipendenza può influire sull’atteggiamento che hanno sulle persone”.

In particolare, l’amica di Desirée sostiene che Brian Minteh, conosciuto da lei come Ibrahim, le avrebbe offerto droga in cambio di rapporti sessuali, ma lei si sarebbe tirata indietro, mentre l’adolescente avrebbe avuto “atteggiamenti che mi inducevano a pensare che potesse aver già avuto rapporti sessuali con questo in cambio di qualche tiro di crack o qualche pezzo di eroina”. La donna avrebbe poi saputo da un tunisino che l’amica Desirée avrebbe avuto “rapporti sessuali prima con Yusif, poi con Sisko e in ultimo con Ibrahim. Non escludo che questi possa aver avuto rapporti sessuali con la minorenne anche post mortem”. Intanto, si allarga l’inchiesta e oltre a Marco, un italiano abituale frequentatore del posto che avrebbe dato psicofarmaci ai pusher finiti poi nel mix letale che ha ucciso la ragazza, si cercano altri due stranieri che pure avrebbero fatto parte del branco.

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