Pensioni, Quota 41: cos’è e come funziona, ultimi aggiornamenti

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Pensioni, Quota 41: cos’è e come funziona. 

Si parla molto in merito alla riforma delle pensioni della famosa Quota 100 che è stata confermata anche da Matteo Salvini in un’intervista di poche ore fa. L’obiettivo finale del governo però è quota 41 e in merito a quello Salvini ha dovuto ammettere che se ne dovrà riparlare il 2019 anche solo per iniziare a parlarne dato che al momento non ci sarebbero le coperture. Vediamo però di cosa si tratta e come funzionerebbe quella misura.

Quota 41: cos’è e come funziona

Mentre Quota 100 unisce gli anni di contributi (38) agli anni d’età (62), quota 41 fa riferimento esclusivamente agli anni di contributi indipendentemente dall’età. Sarebbe evidentemente una rivoluzione che se unita a Quota 100 e all’opzione donna renderebbe l’uscita dal lavoro totalmente diversa da come lo abbiamo sempre conosciuta. Basti pensare che al momento per accedere alla pensione anticipata ci vogliono 42 anni e 10 mesi di contributi nel 2018, 43 anni e 3 mesi nel 2019 e 2020 e 43 anni e sei mesi dal 2021 in poi. Salvini ha spiegato: “Siamo partiti da 62 anni di età e 38 di contributi, che possono essere 63 e 37 o 64 e 36. L’obiettivo è di scendere e arrivare a quota 41 pulita. Se hai iniziato a lavorare come precoce a 17 anni potrai andare in pensione a 58 anni perché i contributi che hai versato allo Stato ti ritorneranno indietro”.

Quota 100, chi può usufruirne

Innanzitutto va chiarito che nel decreto si parla di una soglia minima di contributi di 38 anni per raggiungere il totale di 100 tra età e versamenti, soglia che deve essere sempre presente qualunque sia l’età. Per cui si potrà andare in pensione già a 62 anni con 38 anni di contributi, ma dovendo rimanere questa quota fissa se si andrà in pensione a 63, 64 o 65 anni la quota diverrà 101, 102, 103. Questa nuova norma secondo le prime stime dovrebbe favorire soprattutto i dipendenti pubblici. Infatti pare che circa 380mila lavoratori per quanto riguarda il 2019 potrebbero usufruire della pensione anticipata, e di questi quasi 150mila sono dipendenti pubblici. Ricordiamo inoltre che si tratta comunque di una scelta su base volontaria che, se non fatta, vi porterà ad andare normalmente in pensione a 67 anni di età.

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