Sicilia, una terra senza futuro: il governatore Musumeci denuncia la fuga di giovani

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Nello Musumeci, governatore della Sicilia, lancia l’allarme giovani – FOTO: wikipedia

Nello Musumeci, governatore della Regione Sicilia, parla con allarmismo della continua e sempre crescente fuga di giovani da quella terra. Tanti i motivi. Il governatore della Regione Sicilia, Nello Musumeci, lancia un allarme che riguarda le giovani generazioni della sua terra. “In tantissimi vanno via ogni anno per andare verso Roma o il Nord, ed anche alla volta dell’estero. La Sicilia ad oggi è senza futuro, parliamo di decine di migliaia di giovani”. Il dato è emerso da quanto riportato nel Def regionale a firma proprio della giunta Musumeci. Le statistiche in materia economico-finanziaria e non solo danno l’Isola come uno dei peggiori posti in Europa in cui favorire le iniziative per i ragazzi nella formazione e nel mondo del lavoro. Per cui servono riforme urgenti per mettere diplomati e laureati nelle condizioni migliori possibili per poter intraprendere una professione. “La speranza di questo esercito verde è riposta nell’andare a cercare fortuna altrove, emigrando senza più tornare”. Proprio come si faceva un tempo.

Sicilia, non c’è futuro: tanti i motivi negativi

Musumeci aggiunge: “E le loro famiglie devono compiere ulteriori sacrifici per incoraggiare questa loro scelta di andare via”. Strettamente correlata a questa problematica è anche la differenza ampissima che si registra in negativo per quanto riguarda il livello dei servizi pubblici, “che restano sempre e di gran lunga inferiori al centro-nord, nonostante una lievissima ripresa di occupazione e PIL”. Da qui ad ampliare il discorso ad ambiente, vivibilità, infrastrutture disponibili, trasporti locali, servizi sanitari, incentivi per studio, università, ricerca e molto altro il passo è breve. In tutti gli ambiti possibili la tendenza è fortemente negativa. “Colpa di una politica economica statale che negli ultimi 10 anni ha investito poco e male al Meridione. E le amministrazioni locali non hanno mai saputo guardare al futuro ed alle generazioni che verranno”, afferma la Regione.

Numeri decisamente allarmanti, serve un intervento

La Sicilia è seconda soltanto alla Città Autonoma di Ceuta, l’enclave spagnola in Marocco, come luogo in cui vivono persone in famiglie con livello di intensità di lavoro molto basso (circa il 23,7%). L’anno scorso ben il 52,1% ha rasentato o toccato il rischio di povertà e di esclusione sociale. Al contempo circa il 41,3% delle persone dai 15 anni in su vive costantemente su questa soglia. E c’è stato un grosso calo di iscritti alla scuola pubblica di ogni ordine e grado. Dai 769.111 di 15 anni fa si è scesi a 642.486, con in particolare ottomila iscritti in meno alle università rispetto al 2016. I fattori di negatività sono stati spiegati poc’anzi, ed a questi si aggiungono anche il calo delle natalità ed il fatto che molti siciliani abbiano trasferito la loro residenza all’estero.

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