Flavio muore a 12 anni, il medico viene condannato ma non va in carcere

Il medico è stato condannato ma non è andato in carcereLa storia di Flavio, 12enne morto 11 anni fa, ha dell’incredibile: il medico che doveva curarlo è stato condannato per negligenza ma non è andato in carcere.

In un servizio de ‘Le Iene‘ andato in onda ieri sera è stata raccontata la storia di Flavio, un dodicenne calabrese morto nel 2007 a causa di un incidente sulla giostra. Le indagini sul caso hanno dimostrato che il veto all’ammissione in ospedale di un chirurgo, Saverio C., è stato decisivo nel decesso del bimbo. Ad oggi il medico non ha scontato un giorno di carcere (la condanna è stata ad un anno e sei mesi), ma cosa ancora più strana l’azienda ospedaliera non ha sospeso il proprio dipendente. Intervistato dalle Iene (l’intervista – si fa per dire- è andata in onda in un servizio di Nina Palmieri), il medico non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione riguardo alla condanna ed alla sua negligenza.

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Flavio muore a 12 anni per negligenza di un chirurgo: la vicenda

Era il 28 ottobre del 2007 quando Flavio, giocando su una giostra, riporta una commozione cerebrale a causa di una violenta caduta. Il bambino viene portato all’ospedale più vicino, dove però non esiste il reparto di neurochirurgia ed è quindi necessario il trasferimento in un ospedale di Reggio Calabria. Quando la struttura si mette in contatto con il reparto di neurochirurgia dell’ospedale del capoluogo calabrese, il medico di turno rifiuta l’ammissione dicendo che non c’è spazio. Il padre del ragazzo chiama il 113 e la situazione si sblocca, un ambulanza parte in direzione della struttura ma prima di giungere a destinazione si ferma a Gioia Tauro (a metà strada) per effettuare un cambio di personale.

Quando il bambino viene ricoverato è troppo tardi ed il chirurgo in servizio (il quale aveva sostituito il dottor Saverio C.) non aveva nemmeno idea di quale fosse il suo quadro clinico. In seguito al decesso la famiglia del bambino ha fatto causa all’ospedale e dopo 7 anni di processo e 200 mila euro di spese legali, il medico colpevole della mancata ammissione è stato condannato per grave imperizia e negligenza. Ciò nonostante il chirurgo non ha fatto un giorno di carcere (probabilmente perché si trattava di primo reato) e non è stato sospeso dalla struttura in cui lavora.

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