ESCLUSIVA Luca Gregorio di Eurosport: “Itinerari speciali con le vostre bici”

Luca Gregorio Magrini Eurosport ciclismo
(Facebook)

Abbiamo avuto l’onore e il piacere di intervistare Luca Gregorio, telecronista e voce ufficiale del ciclismo su Eurosport dove lavora fianco a fianco con Riccardo Magrini. Un’intervista a tutto tondo che parla di sport, del lavoro del telecronista, e anche dei luoghi migliori in cui recarsi con la propria bicicletta.

  • Sei la voce ufficiale del ciclismo di Eurosport da poco tempo, ma hai già potuto raccontare molte gare davvero importanti. Qual è per ora il momento che ti ha emozionato di più e perché?

Confesso che è dura dare una risposta così su due piedi. Ne voglio citare due: il Mondiale di Innsbruck e il Giro di Lombardia. Il primo perchè è arrivato alla fine di una settimana bellissima e piena di spunti, con la vittoria di uno dei miei corridori preferiti, Alejandro Valverde. Poter urlare il suo nome dopo una volata magnifica mi ha veramente caricato e poco dopo anche commosso (mi venivano quasi le lacrime agli occhi). Il secondo perchè è la prima gara che ho potuto commentare on-site (ovvero direttamente sul posto a Como): ho respirato l’atmosfera magica dell’arrivo, ho visto arrivare i corridori da lontano che poi hanno sfilato sotto i miei occhi sotto il traguardo. Ho toccato con mano l’amore che c’è per il ciclismo e l’importanza del lavoro che faccio. Un racconto che va fatto con emozione, passione, studio e coinvolgimento totale. Il mio sogno sarebbe, un giorno, seguire il Tour de France…

  • Con Riccardo Magrini formate una coppia straordinaria per simpatia e competenza: com’è lavorare con lui ad Eurosport e cosa ha portato al tuo bagaglio di conoscenze l’incontro con lui?

Se sono a Eurosport lo devo essenzialmente a lui. Gli devo tutto. Questi primi 8 mesi al suo fianco sono stati una scuola straordinaria, in cui ho fatto da spugna cercando di assorbire il più possibile a livello di tecnica e soprattutto di tattica. Il nostro segreto, credo, sta nel fatto che io mi sono affidato totalmente a Riccardo, l’ho investito del ruolo di un secondo papà e abbiamo creato uno splendido rapporto fuori dalle telecronache. Ho trascorso circa 200 giorni di lavoro con lui quest’anno. Se non ci fosse stata chimica, saremmo già saltati. Insomma, sono grato felice, anche perchè so che siamo solo all’inizio del nostro viaggio. E questa cosa è piuttosto esaltante…

  • So che oltre ad Eurosport ti occupi anche degli highlights del calcio su Mediaset e che in passato hai fatto telecronache di Eurolega di basket e pallavolo. Puoi brevemente dirci da l punto di vista del commento e della telecronaca quali differenze ci sono tra i vari sport?

Servirebbe un libro…a parte le battute c’è una grossa e profonda differenza fra il ciclismo e tutti gli altri: il primo assomiglia più a un racconto radiofonico, perchè devi intrattenere il pubblico a volte per 3-4-5 ore, ben sapendo che il momento topico, mediamente, si concentra negli ultimi venti-trenta minuti di una tappa (se non negli ultimi secondi in caso di arrivo in volata); in tutti gli altri l’azione è sempre in movimento e ti offre molti più stimoli. In più sono eventi che hanno una durata attorno alle due ore e con la situazione di gioco che cambia continuamente. Buttarmi nel ciclismo credo sia stata la sfida più grande della mia vita, ma ne sono orgoglioso e felice perchè mi sta dando emozioni profonde. E più vedo gare e le racconto e più mi sento “drogato” di questo sport. Però non rinuncerei mai a una telecronaca di basket, sport che ti sa offrire un’adrenalina unica quando ti trovi a commentare i finali punto a punto…

  • Siamo un sito che si occupa anche di viaggi e sappiamo che ti piace andare in prima persona in bicicletta ad esplorare nuovi itinerari e percorsi. Detto che sei di Milano, qual è il tragitto che fai più volentieri in bici e quale il più difficile?

Nell’ultimo anno ho battuto in lungo e in largo l’Oltrepò. Qualità dell’asfalto a parte, è un posto magico. Ho pedalato sempre nei giorni infrasettimanali…km e km senza incontrare macchine, colline e colori che ti rapiscono, scorci che ti riscaldano il cuore. Appena posso scappo là con la macchina e mi ritaglio 3-4 ore in libertà. Il mio punto di partenza è Casteggio, ma vi consiglio nella zona Montesegale, la Rocca di Montalfeo (a due passi da Salice Terme) e l’eremo di Sant’Alberto di Butrio, un luogo speciale per ritemprare corpo e spirito. Però vorrei consigliarvi anche le zone fra Valtidone e Valtrebbia, il Monferrato e chiaramente le Marche, sentendomi per metà pesarese. L’entroterra marchigiano è ancora troppo poco conosciuto, ma vi lascerà incantati se avrete voglia di immergervi in quel contesto. Le salite più difficili? Una che mi fa sempre soffrire è il Penice salendo da Bobbio, ma quest’anno in Francia ho fatto Croix de Fer e Col de la Madeleine…3000 metri di dislivello in 80km….sono arrivato in cima solo grazie a tenacia e forza di volontà, ma con nel cuore una soddisfazione che poche volte ho provato in vita mia.

  • Qualche settimana fa in ambito calcistico ci sono state un po’ di polemiche per alcune telecronache considerate eccessivamente concitate: tu cosa ne pensi? Qual è il limite per un telecronista tra il coinvolgimento emotivo del momento e il giusto distacco dell’obiettività?

E’ giusto fare il tifo per le squadre italiane o gli atleti italiani in genere, ma la professionalità impone un limite. Il caso a cui ti riferisci (Trevisani e Adani nel finale di Inter-Tottenham), a mio parere, è uscito da questo limite. Stavamo parlando della prima partita del girone di Champions, non della finale o della semifinale. Non si può urlare e caricare di toni esasperati una partita di inizio stagione, per quanto bella e intensa nel finale. Andrebbero riscritte un po’ le regole del buon commento, ma ormai ci viene chiesto di descrivere, e faccio un esempio a caso, Crotone-Cittadella (non me ne vorranno i tifosi di queste due squadre…) come se fosse una finale mondiale. Capite che c’è qualcosa che stona…quindi equilibrio e senso critico non dovrebbero mai mancare nel bagaglio di un telecronista…

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