La sindrome del tuttologo: perché ci si sente Albert Einstein?

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(screenshot video)

La sindrome del tuttologo è nota come effetto Dunning-Kruger: perché ci si sente Albert Einstein e si crede davvero di sapere tutto.

La cosiddetta “sindrome del tuttologo” è una distorsione cognitiva, che in psicologia è nota come effetto Dunning-Kruger. In cosa consiste? Sostanzialmente, si ha a che fare con individui che sebbene non abbiano esperienza in un campo, tendono a sopravvalutare le proprie abilità, sentendosi di fatto degli esperti in materia. Spesso capita che questo effetto si “moltiplichi” su più campi.

Cosa è l’effetto Dunning-Kruger e su cosa si basa

Quel che ne deriva è che invece persone altamente competenti abbiano una distorsione inversa. Gli psicologi David Dunning e Justin Kruger, della Cornell University, hanno dato una definizione di questa distorsione cognitiva, sottolineando come “l’errore di valutazione dell’incompetente deriva da un giudizio errato sul proprio conto, mentre quello di chi è altamente competente deriva da un equivoco sul conto degli altri”. Si tratta di un’intuizione recente, risalente a fine anni Novanta.

Ma al di là della singola definizione, ve ne sono altre ben meno recenti, come la seguente di Charles Darwin: “L’ignoranza genera fiducia più spesso della conoscenza”. Bertrand Russell sottolineava invece: “Una delle cose più dolorose del nostro tempo è che coloro che hanno certezze sono stupidi, mentre quelli con immaginazione e comprensione sono pieni di dubbi e di indecisioni”. Daniel J. Boorstin, storico, docente e saggista statunitense, rivelava: “Il più grande nemico della conoscenza non è l’ignoranza, è l’illusione della conoscenza”.

Le persone mature sanno cambiare idea

Da qui parte una ricerca dell’università del Michigan che intende appunto analizzare i ‘tuttologi’. I partecipanti hanno compilato questionari per testare la loro conoscenza in ambito politico. Nel questionario sono stati inseriti termini inesistenti, che i tuttologi hanno individuato ma sostenendo di essere a conoscenza del significato. Chi invece ha un livello di istruzione più basso, possiede anche una buona dose di umiltà.

L’esperimento è poi proseguito su due testi: il primo articolo, incontrava lo stesso punto di vista dei lettori, mentre quello selezionato per il secondo si basava su visioni divergenti. Chi si ritiene intelligente, di fronte a qualcosa che differisce dalla loro visione, dovrebbe avere la capacità di riflessione, che invece spesso non si riscontra. Dall’esperienza emerge che una persona che si ritiene matura sa anche porsi delle domande, riflettere e cambiare idea.

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