Soros, il finanziere è il nemico numero uno dei sovranisti: ecco perché

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George Soros, miliardario americano, filantropo e attivista politico è diventato il peggiore incubo del Presidente degli Stati Uniti Donald Tramp, ma non solo.

Donald Trump ha accusato George Soros di essere colui che muove le fila di molte fra le reazioni polemiche al suo governo tanto che, il Presidente degli Stati Uniti, sembra quasi temere il miliardario americano di origini ungheresi, ma non è il solo. Il finanziere filantropo, infatti, è stato addirittura definito dal Consigliere per la sicurezza informatica della Casa Bianca, Rudolph William Louis Giuliani, come l’anti-cristo. Il motivo per cui i sovranisti rimangono così guardinghi nei confronti dell’attivista politico non è solamente per le sue cospicue finanze e la Intelligenza ma anche per la profonda astuzia politica.

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Soros, il finanziere è il nemico numero uno dei sovranisti: ecco il motivo

A Febbraio 2018 Soros diede in beneficienza 18 miliardi di dollari alla sua fondazione Open Society Foundation, rimanendo proprietario di un patrimonio il cui ammontare è di solamente 8 miliardi di dollari. È il principale finanziatore delle cause progressiste di tutto il mondo a cui si è dedicato completamente tanto che, secondo alcune stime, fra 1979 e il 2011, Soros avrebbe destinato a tale scopo oltre 11 miliardi di dollari. Questo denaro avrebbe raggiunto iniziative sia civili che sociali tese, in gran parte, ad attenuare il divario fra ricchi e poveri riducendo la miseria nel mondo. Un’altra destinazione cui le donazioni di Soros si sono dirette sono le università e, in particolare, la formazione di giovani meno abbienti per i quali si è impegnato ad istituire borse di studio, anche al di fuori del territorio americano. Definito un “globalista” dai documentari politici della Breitbart News, il miliardario si definisce invece come un vero cosmopolita che crede, quindi, nell’apertura del mercato e delle frontiere. Questa apertura, già di per sè, si scontra con l’idea politica di Donald Tramp che, certamente, non vede di buon occhio Soros e la sua attività filantropica che sostiene i rifugiati e il loro diritto di asilo negli Stati Uniti: “Soros e le altre Ong lottano e ci distruggeranno”, ha detto Bannon che, ispiratore di molte idee politiche del Presidente degli Stati Uniti, lo ritiene il simbolo dell’anti-sovranismo. Ed il potere di un uomo così lontano dallo stereotipo dell’anziano ricco e di prestigio, certamente, agli occhi di coloro che sono al vertice non può che apparire imprevedibile e pericoloso.

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Marta Colanera

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