Nadia Toffa a Verissimo: “Dio non è cattivo e io ci Credo”

Nadia Toffa
(screenshot video)

La lunga intervista di Nadia Toffa a Verissimo: “Il Signore ci mette di fronte a delle sfide”, ha spiegato l’inviata delle Iene parlando del cancro.

Nadia Toffa, la cui battaglia contro il cancro l’ha spinta a scrivere un libro, che è stato molto contestato per via di alcuni contenuti e prese di posizione, è stata oggi ospite della trasmissione ‘Verissimo’, come preannunciato nelle scorse ore. “Il Signore non è cattivo. Ci mette di fronte a delle sfide. All’inizio mi chiedevo ‘perché proprio a me?’. E poi ho cominciato a dirmi ‘perché non a me?’. Ci sono bambini che muoiono al primo giorno di vita. Ci ho messo dei mesi a trasformare questa domanda”, ha confessato a Silvia Toffanin.

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Nadia Toffa, la malattia e il rapporto con la madre

“Non piango in pubblico, non voglio che la gente provi compassione per me” – spiega Nadia Toffa – “Momenti difficili ce ne sono stati tanti ma non bisogna mollare. Non penso che il Signore sia cattivo. Io ci credo. Pensa a una ragazzina di 14 anni che si lascia col fidanzatino. Chi soffre di più, lei o io? E’ commisurato. C’è mio cugino che giocava a calcio e si ruppe il ginocchio. Ci soffrì molto. Adesso s’è reinventato: è un imprenditore di successo. Il Signore ci stimola, per farci imparare e migliorare. Per essere persone migliori”. Quindi parla del rapporto con la madre: “Mia mamma mi sopportava tanto da piccola. Adesso, lei cura tutte le medicine perché io non son capace. Se non ci fosse lei io non so che fare. Mia mamma ha detto ‘finalmente posso aiutarti’ e mi ringrazia per questo. Quanto mi ha visto soffrire, due operazioni: che dolore, che sofferenza”.

Nadia Toffa, a causa del cancro, ha dovuto subire due operazioni: “Mi hanno operata d’urgenza. La scienza ci salva la vita. Con la forza di volontà non si va da nessuna parte. A marzo c’era la recidiva, che brutta notizia. Ero da sola. Ho chiamato un mio amico. Piangevo al telefono. Questo mio amico è una persona molto forte. Gli disse che avevo paura di morire. Le persone che hanno il cancro lo sanno. Quando vai ad operarti ti fai il segno della croce, hai paura. Questo mio amico si chiama Lorenzo. Mi regalò un cappotto perché mi disse che l’avrei indossato. E che quindi non sarei morta. Sono stata nei reparti oncologici pediatrici. I bambini sono lì che mangiano, ridono. La vita gli scorre nelle vene”.

Il rapporto di Nadia Toffa coi medici e la replica agli haters

Poi racconta ancora: “Mi camuffavo perché non volevo essere fotografata dai paparazzi. Diventato Silvana. Un personaggio che aveva le sue scarpe, i suoi vestiti, il suo cappotto. Sono diventata un’altra per non farmi riconoscere. Ma era un buon modo per sdrammatizzare”. Sui medici: “Lo sai che i medici si travestono da clown per divertire i bambini? Sono dei missionari. L’allegria non è tutto contro questo male. Ma è tanto”.

Infine la replica ai tanti haters che ancora oggi le danno addosso: “La gente mi incontra per strada e mi dice ‘tu sei quella del cancro?’. Gli rispondo ‘cavolo, era un minuto che non ci pensavo’. Beh, almeno li metto un attimo in imbarazzo. Nessuno vuole un cancro. Né l’augurerei al mio peggior nemico. Si soffre tanto anche con le terapie. Alcuni mi dicono che la storia del cancro me la sono inventata. Ma come si fa? Ma diamoci una calmata…”

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