Allarme Spread per i mutui: ecco cosa è bene sapere

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Allarme Spread per i mutui: ecco perché non c’è motivo di preoccuparsi
La continua tensione finanziaria dovuta alla legge di bilancio approvata dal governo ha portato all’innalzamento dello spread Btp-Bund e fatto temere agli italiani un aumento dell’Euribor, ma che correlazione c’è tra le due cose?

Spread oggi in Tempo Reale sulla soglia dei 300 punti base:

In questi ultimi giorni si è sentito parlare molto dell’aumento dell’indice dello spread generato dalla manovra di bilancio del governo M5S-Lega. Dopo una relativa tranquillità durante tutto l’inizio del 2018 (fino a maggio il differenziale era fermo a 120 punti o all’1,2%), l’arrivo del nuovo governo ha portato ad un’altalena continua dell’indice in borsa, con il differenziale (o spread se preferite il termine anglofono) tra i titoli di stato italiani (Btp) e quelli tedeschi (Bund) che si è attestato intorno a quota 300 punti e che nei giorni in cui è stata ufficializzata l’approvazione della legge di bilancio 2019 e schizzato addirittura sopra quota 300.

Questo nuovo incremento dello spread ha allarmato i cittadini italiani che hanno contratto un mutuo per acquistare casa. In molti infatti sono convinti che la recente tensione finanziaria generata dalla sfiducia dei mercati alla manovra del governo italiano, oltre ad aumentare il differenziale con i titoli di stato tedeschi, possa far aumentare anche i tassi d’interesse sulle rate del mutuo stipulate con le banche. In realtà tale allarmismo è ingiustificato e di seguito vi spiegheremo il perché.

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La variazione dello spread non intacca i tassi d’interesse sui mutui

Grafico andamento Euribor (Il sole 24 Ore)

Innanzitutto una parte di questi mutui è stato stipulato con un tasso d’interesse fisso, il che per la natura stessa del contratto prevede che la percentuale sul dovuto non possa aumentare in nessun caso per fattori esterni. Per quanto riguarda invece i mutui legati al tasso variabile e quindi alle fluttuazioni dei valori in borsa dell’Euribor, c’è il rischio di un aumento ma non in base alle variazioni dello spread. Dimostrarlo, come ha sottolineato in un articolo ben spiegato ‘Il sole 24 ore‘, è semplice: basta guardare l’indice in borsa dell’Euribor per accorgersi che negli ultimi mesi il tasso d’interesse non solo non è mutato ma rimane costantemente in negativo (nell’ultimo mese è rimasto fisso allo 0,371%), abbassando la quota pattuita al momento della stipulazione del contratto (se il valore di mercato fosse stato positivo al momento della stipula).

Se ne deduce quindi che non c’è correlazione tra andamento dello spread e dell’Euribor e che i contraenti di mutuo a tasso variabile possono stare tranquilli. L’Euribor può aumentare infatti solo se la Bce decide di innalzare i tassi di sua competenza o se c’è una sfiducia tra banche nel prestito di denaro.

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