Acqua minerale, i possibili rischi che bisogna conoscere

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L’acqua minerale può comportare alcune controindicazioni da non sottovalutare

Gli italiani sono i maggiori consumatori di acqua minerale, ma sulla stessa ci sono degli aspetti che è necessario conoscere per la salute.

L’acqua minerale è molto consumata in tutto il mondo. L’Italia poi ne è uno dei primissimi paesi produttori su tutto il globo. Il programma di inchieste ‘Report’ si concentra proprio su questo argomento, parlando dei parametri che è necessario conoscere per trarre le dovute rassicurazioni. Di acqua minerale e di valori di sicurezza della stessa ha trattato anche Vera Paggi, giornalista ed autrice di “SMART LIFE: Vita, cura di sé, cibo per vivere a lungo e più sani”, con l’apporto della Fondazione IEO-CCM. Addirittura risulta che proprio in Italia è maggiore il consumo di acqua in bottiglia. Ebbene, è importante conoscere che c’è un valore detto ‘residuo fisso’. Lo stesso indica la tipologia di acqua, che in base a questo si differenzia in minimamente mineralizzata, oligominerale, minerale e ricca di sali minerali. I valori che stabiliscono il passaggio da una categoria all’altra sono di 50, 500 e 1500 milligrammi per litro.

Acqua minerale, le cose che bisogna sapere

Poi sono da valutare anche i contenuti di nitrati. Gli stessi devono essere presenti in quantità minime, ma per diversi fattori può succedere che non sempre sia così. I parametri consigliati sono di 10 mg a litro per i bambini e di 45 per le persone adulte. Nessun problema rilevante arriva invece dal contenuto di sodio, che semmai dovrebbe essere tenuto maggiormente sotto controllo per quanto riguarda il cibo. In materia di inquinamento delle acque, si regista uno squilibrio tra il contenuto di manganese e quello di altre sostanze nocive per la salute come nichel, alluminio ed arsenico. Infatti il livello di manganese può essere pari anche fino a dieci volte le sostanze citate prima di essere ritenuta non potabile. E nell’acqua minerale come detto, per via di inconvenienti che purtroppo non mancano mai e si manifestano con periodicità, questi prodotti possono essere presenti.

L’acqua in bottiglia inquina

Non sottovalutiamo poi l’inquinamento connesso alla produzione ed allo smaltimento delle bottiglie, sia in plastica che in vetro. Nel primo caso vediamo spesso la dicitura ‘PET‘, un materiale che però può scatenare delle sostanze pericolose con riutilizzo od uso non corretto. Inoltre, nel caso di bottiglie di plastica lasciate in determinate condizioni ambientali, può essere altamente probabile il rilascio nel liquido di molecole cancerogene e tossiche dai rispettivi contenitori. Un’altra informazione che probabilmente non è nota a tutti risulta nel fatto che la data di scadenza indicata sulle bottiglie non si riferisce all’acqua minerale. Questa non scade, al massimo perde di frizzantezza. A scadere sono i materiali dei contenitori, quindi il PET nello specifico.

E l’acqua del rubinetto?

Alcune informazioni anche sull’acqua di rubinetto. È sicuramente più economica rispetto a quella in bottiglia e viene sottoposta a controlli rigidi. Inoltre c’è molto meno tolleranza rispetto all’acqua in bottiglia nel caso di presenza di sostanze nocive. Le controindicazioni possono essere date da eventuali vecchie tubature dalle quali possono esserci delle infiltrazioni di piombo. Se il sapore della vostra acqua di rubinetto dovesse sembrarvi strano, avvisate subito le autorità preposte. Si può anche raccogliere le info utili attraverso l’apposito test dell’acqua, di facile fruibilità sul web. Ecco il link.

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