Di Battista: “Non vogliono il deficit al 2,4% perché minaccia i loro guadagni”

Deficit
(Getty Images)

Alessandro Di Battista difende la manovra di governo sostenendo che le critiche e gli allarmismi sono dovuti alla protezione dei guadagni delle banche e delle borse.

Il governo giallo-verde ha esultato nei giorni scorsi per aver convinto il ministro dell’Economia Giovanni Tria a cedere sul fronte del deficit e permettere l’innalzamento al 2,4%, rendendo possibile in questo modo l’attuazione di riforme ritenute necessarie come quella della pensione e quella del Reddito di Cittadinanza. La decisione del governo italiano è stata contestata dall’Unione Europea ed il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani ha sottolineato come la manovra non rappresenti un danno per l’Europa ma per l’Italia.

Con questa visione negativa non è d’accordo Alessandro Di Battista che, nel commentare l’attuale situazione di confusione sulla manovra, ha espresso sul proprio profilo Facebook un opinione forte a riguardo, sostenendo che gli unici motivi per cui si contesta l’innalzamento del deficit al 2,4% sono di natura economica, legati ai profitti delle banche europee e all’andamento delle borse.

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Alessandro Di Battista: “Il deficit al 2,4% minaccia i profitti dei potenti”

Nel lungo post pubblicato da Di Battista, il pentastellato esordisce chiedendo agli italiani se credono davvero che il deficit al 2,4% danneggi i loro interessi: “Credete davvero che il problema per i soliti burocrati europei sia un deficit al 2,4%, un deficit in linea se non addirittura più basso di quelli decisi dagli ultimi governi? Ma per favore. Il problema è quello che si fa con quei soldi”. Per essere più chiaro, Di Battista offre un esempio: “State tranquilli che se Luigi Di Maio avesse dichiarato: ‘facciamo un po’ di deficit in più per garantire alle banche d’affari maggiore sicurezza’ nessuno avrebbe storto il naso nei palazzi che contano. Ma dato che il deficit al 2,4% serve per dare ossigeno all’economia reale e non alla finanza, vero partito unico a livello mondiale, eccole le dichiarazioni dei campioni di terrorismo mediatico”.

Nel prosieguo del post il politico sostiene che si tratti, dunque, di una mera questione di convenienza economica e che questa è la dimostrazione di come si voglia distruggere la classe media e combattere la giustizia sociale: “La verità è che gli speculatori finanziari detestano la giustizia sociale. Lorsignori si nutrono delle disparità, si arricchiscono grazie alla povertà altrui, speculano sulle disgrazie. Il rafforzamento della classe media coinciderebbe con il loro impoverimento, per questo non hanno fatto altro che provare a distruggerla. Li detesto ma sono coerenti nella loro disumanità. Un po’ come i produttori di armi che tifano per le guerre altrimenti sarebbero disoccupati”.

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