M5S, gli obiettivi del 2019: pensioni minime più alte e reddito di cittadinanza

(foto pubblico dominio)

Il viceministro dell’Economia, Laura Castelli, esponente M5S fissa gli obiettivi del 2019: pensioni minime più alte e reddito di cittadinanza.

Dal 2019, verrà introdotto il reddito di cittadinanza, inoltre le pensioni minime saranno più alte, fissate a 780 euro. Lo ha spiegato, in un’intervista al quotidiano La Stampa, la viceministro all’Economia Laura Castelli, esponente del Movimento 5 Stelle, che rassicura così quanto non si mostrano ottimisti rispetto a questi due obiettivi da lungo tempo annunciati.

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Reddito di cittadinanza e pensioni più alte: come funziona

La Castelli dunque assicura che nel 2019 verrà introdotto il reddito di cittadinanza “come promesso. Partiremo il primo gennaio con le pensioni di cittadinanza, portando le minime a 780 euro. Intanto ci occuperemo della riforma dei centri per l’impiego. Abbiamo calcolato che ci vogliono 3-4 mesi. Successivamente partirà il reddito di cittadinanza. Con il team di Diego Piacentini, commissario per l’Agenda digitale, stiamo mettendo insieme tutte le banche dati necessarie, Inps, centri per l’impiego, centri di formazione”.

Come si farà a ottenere questo risultato? “Si eviterà l’evasione, la corruzione, i furbetti. Ormai il reddito ce lo copia anche Macron. Magari facciamo una joint venture”. E aggiunge la Castelli: “Si può pensare a un reddito Ue”. Il costo dell’operazione è di 10 miliardi di euro e “le risorse ci sono”. Quindi prosegue che “ovviamente considerando le pensioni che partono a gennaio” e la platea sarà “quella prevista dal contratto”. Laura Castelli è chiara: “Creeremo un’identità digitale del reddito di cittadinanza che disincentiverà il nero”. Arriva anche la replica al presidente della Bce, Mario Draghi, che ieri ha parlato di “danni” dopo le dichiarazioni del governo: “Avrete notato che lo spread è sceso da quando abbiamo fatto capire ai mercati che crediamo a un governo di legislatura e che il Def e la legge di Bilancio su cui stiamo lavorando guarda ai prossimi 15 anni”. Quindi, “Draghi cambierà idea tra dieci giorni quando leggerà il Def. Vedrà che facciamo sul serio. Se poi non gli piace questo governo…”.

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