Enrico Montesano: “Al cimitero gli anziani hanno paura di essere scippati”

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Enrico Montesano dopo la profanazione della tomba di sua madre rilascia una dichiarazione: “Le persone anziane hanno paura di andare al cimitero”

Dopo la profanazione della tomba di sua madre, Enrico Montesano è intervenuto in diretta a Pomeriggio 5 per raccontare la sua amarezza nel constatare che non solo il suo non sia stato un episodio isolato ma che addirittura gli anziani non si rechino più al cimitero a causa dei continui scippi subìti all’interno del Cimitero del Verano. Il comico, infatti, ha rilasciato una dichiarazione molto dura nei confronti delle istituzioni che, secondo Montesano, non proteggono adeguatamente le persone anziane, che sono nel mirino dei malviventi della zona.

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La dichiarazione di Enrico Montesano: “Dobbiamo portare avanti una battaglia”

L’amara consapevolezza maturata da Enrico Montesano dopo la profanazione della tomba di sua madre lo ha fatto riflettere su una situazione che, grazie alle sue parole, è venuta alla luce durante la diretta di Pomeriggio 5: “Erano da poco passate le 11 quando, come quasi tutte le domeniche, vado in bici a far visita ai miei cari… Ora è successo a me, ma sono anni che accadono queste cose, non si può più sopportare. Noi dobbiamo portare avanti una battaglia per tutte quelle anziane che hanno paura di andare al cimitero per lasciare un fiore ai propri cari e di essere scippate”, ha raccontato in diretta telefonica il comico. Al racconto dell’attore è poi seguito un appello diretto rivolto alle istituzioni, ai malviventi che sfruttano la debolezza delle persone anziane ed ai cittadini stessi della città di Roma: “Almeno al cimitero non rompete questo filo d’affetto che ci lega ai nostri cari, è una violenza non fisica ma spirituale che colpisce duramentePossiamo garantire ai cittadini italiani un po’ di sicurezza? È un luogo sacro, dovete lasciare pregare. Qui i servizi sono morti, consentitemi la battuta. Fate qualcosa perché come diceva Totò i morti sono tutti uguali e meritano tutti il nostro rispetto. Quando sono arrivato alla tomba di mia madre è stato come avere un cazzotto nello stomaco. Il libro [posto sulla tomba di mia madre] stava lì da 65 anni, se adesso a qualcuno è venuto in mente di rubare vuol dire che il degrado, la disperazione, la follia sono arrivati al limite. È come se avessero tolto la memoria di mia madre. Una volta non c’erano foto, chissà se troverò più quel ritratto”.

Marta Colanera

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