Uccide madre, padre e sorellina: “Non volevano sposassi un italiano”

Blerta Pocesta
Blerta Pocesta

Una giovane macedone trapiantata in Italia, Blerta Pocesta, uccide madre, padre e sorellina: “Non volevano sposassi un italiano”

Emergono nuovi particolari sulla vicenda della famiglia sterminataDebar, cittadina macedone al confine con l’Albania. Come noto, padre, madre e figlia 14enne erano tornati in Macedonia per partecipare al matrimonio di alcuni parenti. Qui si è consumato il massacro. La famiglia era di origine macedone ma da tempo residente in Italia, dove marito e moglie erano giunti a inizio anni Novanta, stabilendosi in Friuli.

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Il movente della strage della famiglia Pocesta

Come noto, a sterminare la famiglia Pocesta sarebbe stata la figlia maggiore della coppia, Blerta. Lo ha rivelato Amir Findo, nipote della coppia uccisa, che risiede a Cordignano, nel Trevigiano. Blerta Pocesta avrebbe confessato, ma il cugino non riesce a darsi una spiegazione dell’accaduto: “È sempre stata brava a scuola e aveva un buon lavoro, che la portava spesso all’estero. Mi risulta che avesse un fidanzato italiano, che però non ho mai conosciuto”.

Scartato il movente economico, in quanto la giovane avrebbe avuto un buon lavoro come segretaria in un’azienda di Francenigo, nelle scorse ore si è affacciato quello passionale. Sembra infatti che Blerta Pocesta abbia agito perché i suoi genitori erano contrari alla relazione con il fidanzato italiano. Lei stessa – secondo quanto riportato dai quotidiani macedoni – avrebbe spiegato agli inquirenti: “Non mi permettevano di sposare un italiano”.

Incredulità e sgomento per il gesto di Blerta Pocesta

Nelle scorse ore, la Procura di Gostivar, che ha giurisdizione sul caso, ha ufficializzato la procedura a carico della giovane di 28 anni, accusata di omicidio dei tre familiari. Questo di fatto significa che l’arresto è stato convalidato: la ragazza sarebbe stata incastrata dal Dna. Secondo la stampa locale, inoltre, Blerta Pocesta avrebbe avuto problemi di droga e in Italia era segnalata come tossicodipendente. Circostanza questa che non viene confermata.

Ma quello che più lascia senza parole è che nessuno davvero riesce a credere che sia stata lei a sterminare tre componenti della sua famiglia. Spiega il cugino Amir: “Non potevo crederci. Ho chiamato subito mia madre che si trova a Debar, in Macedonia. È stata lei, ha confessato. Le hanno messo sul tavolo filmati e tante prove, inconfutabili”. Anche nell’azienda dove la ragazza lavorava c’è incredubilità e il sindaco di Sacile, dove la giovane viveva, sottolinea ora: “A noi non resta che stare accanto all’unica sorella sopravvissuta a questo dramma, che ora è sola al mondo”.

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