Avellino, strage del bus: una superperizia “incastra” Autostrade per l’Italia

strage bus
(screenshot video)

Avellino, strage del bus sull’autostrada A16 di fine luglio 2013: una superperizia “incastra” Autostrade per l’Italia per mancata manutenzione.

Sono passati poco più di cinque anni dalla strage del viadotto dell’autostrada A16: la sera del 28 luglio 2013, un pullman turistico è precipitato da un viadotto, alto più di 30 metri, tra il comune di Monteforte Irpino e Baiano mentre rientrava dalle Terme di Telese. Quaranta furono le vittime di quella tragedia troppo presto dimenticata. Oggi, a cinque anni di distanza, si punta l’indice contro una presunta mancata manutenzione da parte di Autostrade per l’Italia.

La ricostruzione dell’accaduto –> Irpinia: pullman turistico precipita dal viadotto, 39 morti

Strage bus: le accuse contro Autostrade per l’Italia

Per la società che gestisce le maggiori arterie autostradali italiane, dunque, nuove grane dopo le accuse per il crollo del Ponte Morandi a Genova. A riportare la notizia, sono diverse fonti di stampa e viene in particolare citata l’analisi di un superperito del Tribunale irpino, Felice Giuliani, chiamato in causa per fare luce sulla tragedia del bus. Questa tesi sostiene che l’impatto contro le barriere laterali del viadotto Acqualonga fu di striscio e a una velocità più bassa di quella finora stimata, ovvero 89 km/h anziché 92 km/h.

In sostanza, se i tirafondi non fossero stati corrosi dal sale che viene utilizzato d’inverno contro neve e ghiaccio, avrebbero retto l’urto e non si sarebbe verificato il disastro. I vertici di Autostrade per l’Italia e il proprietario del bus sono accusati di disastro colposo e omicidio plurimo, mentre le famiglie delle vittime sono state in gran parte già risarcite. In quindici sono stati rinviati a giudizio il 27 dicembre del 2015. Uno dei motivi di dibattimento dovrebbe essere proprio la mancata manutenzione: Autostrade per l’Italia ha nominato periti di parte ingegneri ed esperti del Politecnico di Milano. Sul fronte opposto, la superperizia che inchioderebbe la società a responsabilità ben precise.

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