Nina Moric e Fabrizio Corona: la scelta del figlio Carlos li fa litigare

fabrizio corona carlos
(Instagram)

Su Instagram è sbarcato Carlos, figlio della showgirl Nina Moric e dell’ex paparazzo dei vip, Fabrizio Corona. Il ragazzo, appena 16 anni, è già a quota 100mila followers, grazie anche a un video che ha postato l’ex paparazzo dei vip sul suo profilo Instagram, in cui chiede al figlio: “Carlos, perché vuoi creare un profilo Instagram?”.

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Fabrizio Corona e Carlos: il video insieme

Carlos Maria Corona, questo il nome completo del ragazzo, risponde: “Per comunicare le mie idee, per stare al passo con i tempi, e per comunicare ciò che penso e ciò che reputo che gli altri debbano sapere. Sarà un profilo diverso da quello dei miei coetanei”. Quindi precisa: “Non è un profilo commerciale e ho scelto io di aprirlo”. Fabrizio Corona invita: “Seguite mio figlio e capirete tante cose”. Il ragazzo ricambia la stima e il suo primo scatto è dedicato al padre, con tanto di petto nudo e scritta “I love dad”.

Scrive Carlos: “Credo in mio padre. Credo nella mia famiglia ritrovata. Inizio di una nuova vita”. Lo sbarco su Instagram del figlio non è stata invece presa bene da Nina Moric, che ha fatto un appello a Fabrizio Corona: “Ti prego, non mettere questa meravigliosa creatura in pasto ai lupi. Proteggilo, ti prego non farlo”. L’ex paparazzo non è d’accordo con la visione della ex e mamma di Carlos: “È una sua scelta, ha 16 anni e ha il diritto di vivere la sua età”.


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Lo sfogo di Nina Moric su Instagram

Nina Moric si lascia così andare a una serie di riflessioni, sotto forma di Instagram Stories: “I social network dovrebbero permettere di entrare in contatto con gli altri, di condividere idee ed emozioni, cercare e trovare informazioni. Con i social network ci dovremmo divertire, costruire legami e amicizie, ricevere notizie dal mondo e potremmo persino usarli per studiare e lavorare”.

Invece per Nina Moric ora non servono a questo: “Ma oggi sono altro, oggi sono il sostitutivo dei manicomi, delle succursali dei nostri quartieri, dove spesso si sfoga rabbia e violenza psicologica. Provare a tenere lontani i nostri figli, così come si tenevano lontani, anni fa, dalla strada, è un dovere di ogni genitore che voglia essere considerato tale”.

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