Rifiuta le cure per il diabete ed entra in coma: Natasha muore a soli 20 anni

Rifiuta le cure per il diabete ed entra in coma: Natasha muore a soli 20 anni
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Le riscontrano il diabete di tipo uno e le somministrano una cura, lei la rifiuta per paura degli aghi ed entra in coma diabetico: Natasha muore a soli 20 anni.

Natasha Horne, ragazza britannica di 20 anni, è morta sabato notte a causa di una grave forma di diabete di tipo 1. La malattia le era stata diagnosticata 6 mesi prima dopo che aveva notato una repentina perdita di peso non giustificata da una dieta. Il medico le ha prescritto una cura a base di iniezioni di insulina, ma la ragazza era fiera del fatto che stava perdendo peso e, avendo paura degli aghi, ha rifiutato di effettuare la cura.

A differenza del diabete di tipo 2, questa forma non può essere curata semplicemente adottando un tipo differente di dieta: per motivi che ancora non sono stati compresi, infatti, il diabete di tipo 1 si presenta nei soggetti che ne sono affetti portando ad un livello altissimo lo zucchero nel sangue ed impedendo la formazione dell’ormone dell’insulina. Le punture, dunque, sono l’unico metodo per ovviare al problema e non effettuarle porta ad uno stato di coma che, se non curato in tempo, porta alla morte. Questo è ciò che è capitato a Natasha, la quale è entrata in coma sabato notte mentre si trovava in casa di un amico.

Affetta da diabete, muore a 20 anni per paura degli aghi: il dolore dei genitori

Appresa la notizia della morte della figlia, i genitori di Natasha, Jakie e Stephen, hanno espresso il proprio dolore ai media britannici. La madre della ragazza ha spiegato che hanno provato a convincerla in tutti i modi della necessità di effettuare le punture, ma che lei si è sempre rifiutata credendosi invincibile: “Ha perso la metà del suo peso corporeo in due, tre mesi. E’ passata dalla taglia 22 alla taglia 10 in sei mesi, ma non pensava che questo fosse un problema”, dice Jackie al ‘The Sun‘. I genitori di Natasha sperano che le loro dichiarazioni e quanto successo alla figlia possano aumentare la consapevolezza dei giovani sui rischi del diabete.

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