Londra, atleta paralimpica dimenticata in aereo: “Che umiliazione”

atleta paralimpica
Anne Wafula-Strike (Getty Images)

Un fatto davvero increscioso quello capitato all’atleta paralimpica Anne Wafula Strike, che è stata “dimenticata” sull’aereo

Un episodio davvero incredibile, quello capitato ad Anne Wafula Strike, campionessa paralimpica di orgine kenyota che si è ritrovata abbandonata a bordo di un aereo, nell’aeroporto londinese di Stansted. La Wafula Strike era di ritorno dai campionati europei di atletica di Berlino, dove aveva partecipato alle gare di wheelchair, una competizione di velocità che si svolge in carrozzina, così ha preso un volo Ryanair per far ritorno in Gran Bretagna, dove vive. Ma un’incredibile dimenticanza del personale l’ha costretta a restare a bordo dell’aereo per ben 45 minuti una volta atterrata, perché nessuno l’aveva aiutata a scendere. Un momento davvero terribile, definito “umiliante” dalla stessa atleta paralimpica, che ha postato una foto-denuncia su Twitter prima di essere soccorsa dal personale di bordo: “Sono stata dimenticata a lungo sull’aereo, e non per errore, ma per negligenza e pura mancanza di cura per i passeggeri disabili”. Una denuncia che naturalmente ha fatto parecchio rumore, anche perché Anne Wafula-Strike è un’attivista per i diritti dei disabili molto attiva, e quindi la sua disavventura non è passata certo inosservata.

Atleta paralimpica dimenticata sull’aereo: il racconto di Anne Wafula Strike

Anne Wafula-Strike
Anne Wafula-Strike (Getty Images)

Anne Wafula Strike si è detta molto delusa dal trattamento ricevuto dal personale dell’aeroporto, che ha letteralmente dimenticato l’atleta paralimpica sull’aereo una volta atterrato. E dire che erano stati avvisati da settimane delle sue necessità per poter sbarcare dopo l’atterraggio. “Siamo spiacenti per l’esperienza che Anne ha avuto a Stansted”, ha replicato un portavoce dell’aeroporto. “Stiamo analizzando il modo in cui si è venuta a creare questa situazione, abbiamo richiesto un rapporto completo alla società che è incaricata di occuparsi dei passeggeri a mobilità ridotta”. Ma per la campionessa è stata una disavventura che l’ha segnata, e non poco: “Come passeggero su una sedia a rotelle – ha raccontato Anne Wafula-Strike al Guardian– è stato molto frustrante e mi ha causato un grande disagio essere dimenticata e bloccata su un aereo”.

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