Crollo di Genova, la beffa per gli sfollati: devono pagare ancora il mutuo

Crollo di Genova, la beffa per gli sfollati: devono pagare ancora il mutuo
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Crollo di Genova, le famiglie sfollate dai propri edifici dopo il crollo del Ponte Morandi saranno costrette a pagare il mutuo nonostante non possano più usufruire dell’appartamento.

Sono oltre 300 le famiglie che hanno perso la casa in seguito al crollo del Ponte Morandi. Molti degli sfollati sono ancora sistemati in soluzioni di fortuna, alcuni vivono in camere di hotel, altri a casa di amici e solo alcuni hanno già occupato le case assegnate. Anche loro, però, si trovano al momento in difficoltà, dato che gli appartamenti sono completamente vuoti e ci vorrà del tempo prima che diventino la loro casa. A questo disagio si aggiunge la beffa del mutuo per coloro che non avevano finito di pagarlo: le rate infatti non si estinguono con il perimento totale dell’edificio a meno che non avessero stipulato una particolare polizza assicurativa che copriva una tale evenienza.

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Crollo di Genova, la beffa del mutuo per gli sfollati: alcune banche sospendono il pagamento per 12 mesi

Quella che ai più potrebbe sembrare una palese ingiustizia in realtà è ciò che prevede il nostro ordinamento. Il mutuo è un pagamento anticipato, ovvero un prestito che la banca a cui si è rivolto il cittadino gli ha fatto anticipando la somma dovuta per l’acquisto di un immobile. La casa, dunque, risulta già pagata ed il debito da estinguere è nei confronti della banca che ha effettuato il prestito. Lo stesso si veridica anche in caso di catastrofe naturale (terremoti, eruzioni) e l’unico modo per evitare di continuare a pagare sarebbe una polizza assicurativa che copre il perimento totale dell’edificio.

Data la situazione, alcuni istituti bancari (Unicredit e Carige) hanno sospeso il pagamento per il prossimi 12 mesi, ma concluso il termine gli sfollati dovranno tornare a pagare. Decidere di non pagare il mutuo potrebbe essere controproducente poiché le banche potrebbero rivalersi su altri beni o sullo stipendio del soggetto che ha stipulato il mutuo. L’unico modo, dunque, per evitare il pagamento sarebbe un intervento diretto del governo con il quale s’impone la cessazione del mutuo.

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