Nave Diciotti: caso chiuso per la Procura di Agrigento

Nave Diciotti: caso chiuso per la Procura di Agrigento
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Il caso Diciotti continua a far discutere, la Procura di Agrigento intanto ha concluso la fase preliminare delle indagini e si appresta a trasmettere gli atti.

Il lavoro della Procura di Agrigento sul caso della Nave Diciotti è di fatto concluso con la trasmissione degli atti al tribunale dei Ministri. A comunicare la notizia è il ‘Giornale di Sicilia’ che spiega come la trasmissione degli atti attraverso la sede della Corte d’Appello (in questo caso Palermo) chiude per legge il lavoro d’indagine della Procura del capoluogo siciliano, la quale da questo momento in poi non potrà più effettuare indagini. Sempre sul quotidiano locale si legge che la trasmissione degli atti verrà effettuata al massimo entro mercoledì.

Il coinvolgimento del Tribunale dei Ministri è stato reso necessario dalla decisione dei PM di Agrigento di iscrivere nell’elenco degli indagati il ministro dell’Interno Matteo Salvini. La decisione del leader leghista di trattenere i minori privi di accompagnatore in primo luogo e quindi gli altri migranti a bordo della Nave Diciotti è stata reputata illecita. Pertanto i capi di imputazione a carico del ministro dell’Interno che verranno trascritti nel fascicolo da trasmettere alla Corte d’appello di Palermo sono: sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio. Una volta ricevuti gli atti dalla Procura di Agrigento, il tribunale di Palermo avrà un massimo di 15 giorni per trasferire i dati in suo possesso al tribunale dei Ministri.

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Nave Diciotti, Salvini contro il PM: “Parlava di rischio terroristi, ha cambiato idea?”

(Twitter)

In queste ultime ore il ministro dell’Interno è tornato a parlare del caso della Nave Diciotti e dell’iscrizione nel registro degli indagati da parte del PM di Agrigento, citando un articolo del quotidiano online ‘Agrigento Oggi‘ in cui il pubblico ministero parlava di rischio terrorismo legato alla migrazione clandestina. Nel tweet in questione Salvini scrive: “Qualche mese fa il Procurato di Agrigento (quello che mi sta indagando) diceva: ‘Il rischio di terroristi a bordo dei barconi è alto’, ha cambiato idea? Per me il problema rimane lo stesso anche OGGI”.

 

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