Crollo di Genova, Terremoti e Esplosione di Bologna: cosa impariamo da queste tragedie

Genova
(VALERY HACHE/AFP/Getty Images)

Crollo di Genova, Terremoti e Esplosione di Bologna: cosa impariamo da queste tragedie. 

In questi giorni in Italia sta accadendo davvero di tutto, una tragedia immane dopo l’altra. Prima c’era stato il maxi incidente di Bologna con una serie di esplosioni devastanti in autostrada e solo per miracolo c’era stata una sola vittima, l’autista dell’autocisterna che, forse per distrazione, per un malore o per un colpo di sonno, ha dato il via a tutto quanto tamponando il tir che aveva di fronte. Poi c’è stato l’evento più tragico, il crollo del Ponte Morandi a Genova, con la caduta in un baratro di morte lungo 100 metri di più di 30 auto piene di persone che si spostavano in città o che partivano per le loro vacanze estive. Famiglie, bambini, lavoratori, operai, gente di ogni tipo di ogni estrazione sociale di diversi luoghi d’Italia, tutti accomunati dal trovarsi, come si dice con una formula a dire il vero piuttosto banale in questo casi, al posto sbagliato nel momento sbagliato. E infine il sisma che torna a generare terrore in centro Italia con il Molise colpito da una serie impressionante di scosse alcune delle quali molto forti che per fortuna al momento non hanno generato vittime né crolli, ma solo alcuni danni anche seri alle abitazioni.

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Cosa accomuna queste tragedie? Alcune sono dovute esclusivamente alla natura come i terremoti (ma le case che crollano come fossero di carta sono costruite dall’uomo), altre sono provocate da noi stessi come la magistratura potrà dimostrare in merito al ponte di Genova che a detta di molti cittadini del luogo tutti sapevano che prima o poi sarebbe crollato e altre ancora dalla nostra imperizia come l’incidente di Bologna.

L’immagine del camion fermo poco prima del precipizio ha colpito molti di noi e colpisce nel profondo ma non tanto perchè l’autista ha avuto più “fortuna” di altri, ma anche perché l’autista ha frenato in tempo forse perché era concentrato sulla guida ed ha avuto la prontezza di riflessi giusta. Forse, (lasciamo alla magistratura il suo lavoro di accertamento della verità) l’autista dell’autocisterna di Bologna si è distratto per un solo istante e questo gli è costato la vita e poteva provocare una strage. Ma c’è anche l’altro autista, quello del camion tamponato, che resosi conto di ciò che sarebbe accaduto in una frazione di secondo ha sterzato verso destra salvando la propria vita ed evitando che ci fossero decine di morti.

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Il messaggio che ci arriva è che non siamo totalmente in balìa di un destino crudele che ci attende e che prima o poi ci farà capitare qualcosa, ma che noi per primi possiamo avere comportamenti corretti che possono salvarci la vita quando meno ce lo aspettiamo. Esempi pratici? Costruire case anti sismiche senza pensare sempre a come risparmiare il più possibile o come fregare il prossimo, costruire ponti stabili, ma soprattutto mantenerli, ripararli e controllarli seriamente e costantemente adeguandoli ai cambiamenti del traffico per esempio, guidare con prudenza, mettere giù una volta per tutte quei maledetti smartphone che se anche rispondiamo al messaggio di Whatsapp con un po’ di ritardo non succede nulla. Sempre meglio che non poter rispondere a quel messaggio mai più.

Ma forse queste tragedia ci insegnano anche un’ultima cosa. A dare le giuste priorità alla vita, a non perdere tempo, ma senza rincorrere gli eventi. Prendere con calma ciò che accade, capire che la famiglia conta più del lavoro, passare del tempo coi propri figli, non spazientirsi, giocare con loro prima che crescano e che non vogliano più le nostre carezze o i nostri baci, amare la persona con la quale abbiamo scelto di vivere, rispettarla, rispettare noi stessi, rispettare la vita vivendola con amore.

A cura di Francesco Baglio

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