Nasa, l’uomo “toccherà” il Sole come Icaro: pronte le due sonde spaziali

Sole (iStock)

Parker Solar Probe è pronto ad immergersi nella corona solare. Una missione da record per la sonda spaziale della Nasa

Analizzare il sole e il vento solare, è questa la missione della Parker Solar Probe, una delle più importanti sonde spaziali, sviluppate dalla NASA. Il lancio è previsto sabato mattina dopo una serie di ritardi dettati da motivi finanziari. Doveva essere lanciata alla fine del 2007 poi è stata rimandato tutto alla finestra di lancio tra il 31 luglio ed il 19 agosto di questo anno. La sonda andrà a “toccare” il Sole come Icaro e sarà il primo veicolo ad avvicinarsi così tanto alla stella. Saranno sette gli anni di missione della Parker Solar Probe, mentre nel 2020 sarà il turno dell’Agenzia spaziale europea (Esa) con la sonda Solar Orbiter, il cui lancio, inizialmente previsto per ottobre, è slittato a febbraio 2020, giusto in tempo per rientrare nella finestra prevista di minima attività solare.

Sonde spaziali, gli obiettivi di Nasa e Esa

Mauro Masserotti, docente dell’Università di Trieste e membro dell’Osservatorio di Trieste dell’Istituto Nazionale di Astrofica, ha commentato la missione della Parker Solar Probe. Per l’esperto avvicinarsi al Sole mentre è in ‘letargo’ “permette di seguire meglio come cambiano le regioni attive, le macchie solari e l’emissione di particelle man mano che si va verso il massimo del nuovo ciclo solare. Si tratta di una missione che resterà nella storia perché la sonda Parker arriverà ad una distanza record di 6,3 milioni di chilometri dal Sole. Sarà la prima sonda capace di immergersi nella corona solare, dove le temperature raggiungono picchi di 1.377 gradi. Attraverso le immagini che verranno scattate durante la missione si potrà capire meglio cosa accelera il vento solare e le particelle energetiche. In questo modo sarà possibile prevedere tempeste solari in maniera più accurata e migliorare il meteo spaziale. Obiettivo diverso per la Solar Orbiter dell’Esa che si fermerà a circa 43 milioni di chilometri dal Sole per osservarne le regioni polari da dove partono le ‘autostrade’ che portano le particelle solari nello spazio interplanetario.

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