Bimbi travolti dal treno in Calabria, la gente continua ad attraversare i binari nonostante il pericolo

Bimbi travolti dal treno in Calabria, la gente continua ad attraversare i binari nonostante il pericolo
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Nonostante la tragedia di qualche giorno fa in cui hanno perso la vita due bambini, turisti e residenti di Brancaleone continuano ad attraversare i binari invece di utilizzare i sottopassi.

La tragica morte di Giulia e Lorenzo Pipolo (6 e 12 anni), i bambini travolti dal treno mentre attraversavano le rotaie insieme alla mamma (la donna è in gravi condizioni in ospedale), gli abitanti di Brancaleone (Calabria) continuano ad attraversare le rotaie per raggiungere più velocemente la spiaggia. I residenti, però, si giustificano dicendo che l’unico motivo per cui attraversano i binari è l’inaccessibilità dei sottopassi. In realtà pare che i sottopassi della stazione si possano attraversare, ma che siano comunque pieni di sterpaglie e spazzatura, condizioni che unite alla pigrizia (il sottopasso più vicino si trova a 200 metri di distanza) fanno preferire il rischio.

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Bimbi travolti da treno in Calabria: “Continuano ad attraversare i binari per comodità”

Intervistato a riguardo Salvatore Mottola Di Amato, commissario prefettizio che co-amministra il comune di Brancaleone (sciolto per infiltrazioni mafiose), spiega come si tratti di una questione di cultura prima di tutto, ed in secondo luogo di semplice comodità. Il commissario sottolinea, infatti, come l’attraversamento sui binari dei pedoni sia una pratica che i residenti svolgono tutto l’anno (compreso d’inverno) e che questa abitudine è tipica dei calabresi, dato che ci sono località in tutta la Regione, sia nella parte ionica che in quella tirrenica, in cui viene fatto lo stesso. Per evitarlo, dunque, sarebbe necessario apporre delle apposite barriere che impediscano il passaggio dei pedoni e quindi eviti il rischio di ulteriori incidenti. La polizia locale nel frattempo continua ad indagare sull’accaduto, in questo momento si verifica la validità dei freni di un mezzo la cui costruzione risale agli anni ’80. Tali vetture infatti riescono a raggiungere i 130 chilometri di velocità massima.

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