Incidente di Bologna, le misure dopo il disastro: “Prelievi di sangue sugli autisti”

Dopo l’incidente di Bologna, l’Osservatorio Nazionale per la tutela delle vittime di omicidio stradale ricorda la proposta di riforma di legge per prelievi coattivi

L’incidente di Bologna ha posto nuovamente l’attenzione sulle tante vittime di omicidio stradale. Per Piergiorgio Assumma, presidente dell’Onvos (Osservatorio Nazionale per la tutela delle vittime di omicidio stradale) c’è bisogno di approfondire la questione e combattere il problema: “L’incidente sulla A14 ci pone nuovamente di fronte alla problematica della distrazione alla guida, come causa principale degli incidenti stradali e dei relativi omicidi stradali. Infatti, molto probabilmente, l’incidente è stato causato dal fattore umano della distrazione, anche se non si possono escludere il colpo di sonno o il malore”.

Incidente di Bologna e la proposta di legge della ONVOS

Già in giornata era stato escluso il colpo di sonno come causa dell’incidente e infatti Assumma commenta: “Seppure si trattasse di un colpo di sonno, la base di questo sarebbe rappresentata, comunque, dalla negligenza dell’autista. Questi ultimi, infatti, sono vincolati a cicli di sonno obbligatori. Unica scusante, anche in termini di codice penale, sarebbe il malore inevitabile e non conosciuto dall’autista. L’elemento della distrazione è uno dei punti cardine della nostra battaglia come Osservatorio Nazionale per la tutela delle vittime di omicidio stradale (ONVOS). Infatti, la maggior parte degli incidenti, a livello statistico, sono provocati dalla distrazione, in particolare ed in buona percentuale, dall’uso del cellulare alla guida. Questa condotta porta il conducente a guidare in un totale stato di buio”. Come individuato dalle ultime indagini anche l’incidente di Bologna è avvenuto per distrazione a causa del cellulare: “A una velocità di 50 km orari, se si usa il cellulare, si hanno, all’incirca, 80 metri di buio, per una durata di visualizzazione dello schermo di tre secondi. Non si può escludere che lo stesso conducente, vista la dinamica, stesse proprio usando un dispositivo mobile. ONVOS, inoltre, sta portando avanti la proposta di riforma di legge che consenta i prelievi coattivi del sangue, per accertare lo stato di ebbrezza o di alterazione da uso di sostanze stupefacenti”.

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