“Aiuto, c’è una tigre!” e invece la polizia trova un peluche

tigre peluche

Panico e allarme per la polizia di Murcia. Una telefonata annuncia la presenza di una tigre, ma in realtà si tratta di un enorme peluche

Sono le 19:39 quando la polizia di Murcia riceve una chiamata per un allarme. Una persona, preoccupata e agitata, avvisa che sotto un ulivo ha visto una tigre. Gli agenti, “sorpresi”, si avvicinano al luogo per verificare se l’animale è lì. E una volta nell’area, a cui si avvicinano “con cautela”, scoprono la sagoma di una tigre che riposa sotto un uliveto. “Quando ci siamo avvicinati, abbiamo subito notato quanto fosse strano che l’animale non si muovesse”, dicono fonti ufficiali della polizia di Murcia a eldiario.es, “alla fine quando siamo arrivati ad una distanza abbastanza vicina, abbiamo visto che si trattava di un grosso animale di pezza”. L’episodio goliardico è avvenuto Sangonera de la Seca, una città in Murcia con meno di 6.000 abitanti. “La cosa più strana che ci è capitata di recente,” dicono. Gli agenti credono che sia “uno scherzo per generare allarme” poiché “in lontananza sembrava una tigre a causa della posizione che aveva”. In realtà però non si spiegano come ci sia arrivato e quale fosse il suo vero scopo.

Tigre peluche, il post diventa virale

L’episodio ovviamente è stato subito reso pubblico nelle reti sociali ed è stato condiviso più di 8.500 volte. Un post che ha ricevuto più di 10 mila like ma che alla fine l’unità di polizia aveva preso sul serio fin dal primo avvertimento. Gli agenti infatti non avevano escluso che “la tigre sarebbe potuta fuggire da un circo” o che fosse “una delle tigri che sono in gabbia”. È ancora sconosciuto il proprietario dell’enorme peluche, che è stato inserito tra gli oggetti perduti “in attesa di essere reclamato”; cosa che il proprietario può fare senza paura, perché la polizia di Murcia “non apprezza alcun crimine, anche se dovremmo sapere i motivi per cui è stato lasciato lì”. Nel frattempo però l’agente ha pensato bene di scattare una foto-ricordo. Ora il pupazzo, in attesa di qualcuno che lo richieda, è diventato la mascotte del commissariato.

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