Terni, neonato abbandonato e morto: il compagno con lei a fare la spesa, non sapeva fosse incinta

Terni, neonato abbandonato e morto: il compagno con lei a fare la spesa, non sapeva fosse incinta
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Terni, neonato abbandonato e morto: la madre del piccolo ha confessato di averlo lasciato per motivi economici, ma gli inquirenti si chiedono come facesse il compagno della donna a non sapere della gravidanza.

Il crudele omicidio per abbandono del neonato avvenuto a Terni giovedì sera ha portato alla luce una storia di atroce crudeltà: secondo quanto confessato dalla donna arrestata dalla polizia ieri, l’abbandono è stato fatto coscientemente per motivi economici. La donna, infatti, è già madre di una bambina di 2 anni ed ha spiegato agli inquirenti che non avrebbe potuto mantenere un altro figlio. Il racconto della donna lascia, però, perplessi gli investigatori, non tanto per le motivazioni addotte o per la decisione di non lasciare il neonato in un ospedale senza riconoscerlo (scelta spesso motivata da ignoranza o vergogna), ma per la presunta estraneità del compagno a tutta la vicenda.

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Ciò che non convince gli investigatori è la totale estraneità del compagno e della famiglia della ragazza sulla gravidanza e sulla scelta di abbandonare il neonato ma non solo, tutta la vicenda ha dei vuoti da colmare. Innanzitutto non è chiaro il motivo per cui la donna abbia nascosto a tutti la gravidanza, perché, se decisa a non tenere il bambino, non abbia ricorso ad un’interruzione di gravidanza (possibilità offerta a tutti, ma comprensibilmente difficile da prendere) o meglio ancora non abbia lasciato il bambino in ospedale per farlo dare in affidamento senza rischiare che morisse.

Ritenendo anche veritiero che la donna abbia voluto celare la gravidanza, come ha fatto il compagno a non accorgersene in nessun momento? Come ha fatto non accorgersi che stava partorendo nel bagno di casa? E soprattutto come ha fatto a non rendersi conto che la fidanzata ha abbandonato una busta di plastica davanti al supermercato? Non si è chiesto cosa ci fosse all’interno? Su tutti questi interrogativi stanno lavorando gli investigatori, cercando di capire se anche l’uomo o la famiglia della donna fossero coinvolti nella aberrante decisione di lasciar morire di fame un bambino nato poche ore prima.

Il dubbio sul ruolo del compagno nella decisione è venuto proprio agli agenti che lavorano sul caso, i quali ritengono possa essere stato qualcun’altro a lasciare il sacchetto con dentro il bambino. Un’ipotesi che ritiene plausibile anche il vice questore di Terni Raffaele Clemente, il quale però ci ha tenuto a sottolineare: “Ma è una mia sensazione personale, dato che manca quella cura che una madre potrebbe avere anche in un gesto così estremo”.

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