Il ministro Lorenzo Fontana propone: “Si deve abolire la legge Mancino”

(Getty Images)

Lorenzo Fontana, il ministro per la Famiglia, lancia su Facebook la proposta di abrogare la legge Mancino, introdotta nel 1993

Il ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana, torna a farsi vivo su Facebook e propone di abrogare la legge Mancino: “Abroghiamo la legge Mancino, che in questi anni strani si è trasformata in una sponda normativa usata dai globalisti per ammantare di antifascismo il loro razzismo anti-italiano. I burattinai della retorica del pensiero unico se ne facciano una ragione: il loro grande inganno è stato svelato”. Tutto nasce dall’episodio dell’aggressione, avvenuta nella notte tra il 29 e il 30 luglio nei confronti dell’atleta Daisy Osakue, colpita ad un occhio da un uovo, lanciato dagli occupanti di un’auto in corsa. “I fatti degli ultimi giorni – scrive ancora il ministro Lorenzo Fontana su Facebook – rendono sempre più chiaro come il razzismo sia diventato l’arma ideologica dei globalisti e dei suoi schiavi (alcuni giornalisti e commentatori mainstream, certi partiti) per puntare il dito contro il popolo italiano, accusarlo falsamente di ogni nefandezza, far sentire la maggioranza dei cittadini in colpa per il voto espresso e per l’intollerabile lontananza dalla retorica del pensiero unico. Una sottile e pericolosa arma ideologica studiata per orientare le opinioni”.

La legge Mancino e le parole del ministro Lorenzo Fontana

“Tutte le prime pagine dei giornali – prosegue – montando il caso ad arte, hanno puntato il dito contro la preoccupante ondata di razzismo, per scoprire, in una tragica parodia, che non ce n’era neanche l’ombra. Se c’è quindi un razzismo, oggi, è in primis quello utilizzato dal circuito mainstream contro gli italiani. La ragione? Un popolo – aggiunge il ministro leghista – che non la pensa tutto alla stessa maniera e che è consapevole e cosciente della propria identità e della propria storia fa paura ai globalisti, perché non è strumentalizzabile”. La legge Mancino è stata introdotta nel 1993 e sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista, e aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. La legge punisce anche l’utilizzo di simbologie legate a suddetti movimenti politici.

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