Bin Laden, parla la madre: “Mio figlio, un bravo ragazzo traviato dalle amicizie”

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La madre dello sceicco Bin Laden, Alia Ghanem, ha riferito: “Mio figlio Osama, un bravo ragazzo traviato dalle amicizie sbagliate”.

Alia Ghanem, madre di Osama Bin Laden, come suo figlio fosse “un bravo ragazzo” e che siano state le cattive amicizie a portarlo sulla strada del Jihadismo. Il fondatore di Al Qaeda, infatti, ha iniziato ed essere vessato dalle cattive compagnie quando era studente all’università Di Jeddah. Eppure sua madre racconta di non essersi accorta delle influenze negative subìte dal figlio Osama se non quando, ormai, era troppo tardi per salvarlo: “Non ho mai pensato che potesse diventare un jihadista”.

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Alia Ghanem, madre di Osama, racconta il “lavaggio del cervello” subìto da Bin Laden

La madre di Osama Bin Laden, Alia Ghanem, ha rotto il silenzio che la famiglia aveva, sino ad ora, mantenuto riguardo il fondatore di Al Quaeda Osama Bin Laden ma, forse per onorarne a suo modo la memoria o per ricordare lei stessa la purezza che vedeva in suo figlio prima dell’esperienza Jihadista, ha voluto raccontare la propria versione della storia: “Ha incontrato persone che gli hanno fatto il lavaggio del cervello. Era come una setta. Gli dicevo di tenersi lontano da loro, lui con me non ha mai ammesso quello che stava facendo, perché mi voleva molto bene”, ha riferito la donna. Un sentimento forte da parte del leader di Al Quaeda per la sua famiglia che, nonostante la missione che “è stata molto difficile perché lui era sempre lontano”, a quanto pare non si è mai spezzato. La scintilla che ha dato il via all’escalation verso Al Quaeda, che sarebbe poi divenuta l’organizzazione simbolo del terrorismo mondiale, si è accesa quando il timido e riservato Osama ha incontrato Abdullah Azzam, ex membro dei Fratelli musulmani esiliato dall’Arabia Saudita. Abdullah Azzam diventa in breve tempo il mentore di Osama Bin Laden e, secondo Alia Ghanem, lo influenzò tanto da plasmarne il giovane spirito in quello che sarà poi il pensiero radicale che portatò lo sceicco alle sue scelte più estreme.

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Nonostante abbia notato qualche cambiamento nel figlio, però, Alia riferisce: “Non ho mai pensato che potesse diventare un jihadista”. Alia poi racconta l’ultimo incontro con il figlio quando, oramai, il cambiamento del giovane stava prendendo il sopravvento sul futuro uomo: “Spese tutti i suoi averi in Afghanistan. E proprio lì, nella base vicino a Kandahar che aveva catturato ai russi, lo abbiamo incontrato per l’ultima volta nel 1999”. La donna, racconta anche ciò che accadde dopo l’11 Settembre e di come la famiglia si trovò di fronte, a fatto compiuto, al nuovo leader del terrorismo mondiale: “Siamo rientrati tutti in Arabia Saudita” e la libertà della famiglia di sceicchi è stata, da allora, costantemente monitorata dalle autorità di Riad. Anche l’intervista, in cui la madre del più famoso terrorista mondiale ha potuto raccontare la sua visione di ciò che accadde, ha potuto svolgersi solamente dopo il via libera delle autorità saudite. Il fratello di Osama, Hassan Bin Laden, ha dato una testimonianza molto indicativa del pensiero che ha la famiglia sul leader di Al Quaeda: “Sono fiero di lui, come mio fratello maggiore. Ma non credo di esserne fiero come uomo. E’ diventato una celebrità globale, ma per niente”. Il figlio di Osama, Hamza Bin Laden, ha raccolto l’eredità del padre nel movimento Jihadista ed ha giurato di vendicarlo ma, sull’argomento, la nonna Alia Ghanem ha commentato: “Se Hamza fosse davanti a me, gli direi: pensaci due volte prima di ripercorrere i passi di tuo padre. Stai entrando in zone orribili della tua anima”.

Marta Colanera

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