Vibo: è morto Dylan, il cane col carrellino che aveva commosso l’Italia

Vibo: è morto Dylan, il cane col carrellino che aveva commosso l'Italia
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A pochi giorni di distanza dal dono di quel carrellino che gli aveva permesso di camminare di nuovo, Dylan il cane tetraplegico di Vibo Valentia è morto.

La storia di Dylan, labrador di 13 anni affetto da tetraplegia, ha commosso un’intera nazione quando ‘Tgcom 24‘ ha diffuso le immagini del carrellino di fortuna che il suo padrone, Tonino, aveva costruito per permettergli di andare in giro di nuovo nonostante le difficoltà fisiche. Quella storia di affetto tra il cane ed il suo padrone aveva commosso tutta Italia, convincendo anche Alessandro Ortolan a costruire un carrello apposito che permettesse a Dylan di passeggiare di nuovo. Il giorno della consegna del carrellino (seguita in diretta da ‘Tgcom 24’) è stato accolto come una festa di paese dai cittadini di Vibo Valentia che hanno assistito alla prima passeggiata di Dylan come se si trattasse di una parata (c’era pure la polizia che faceva da scorta). Quelle immagini dei due amici, il cane ed il padrone, di nuovo a passeggio insieme hanno reso la storia di Dylan virale, e sono stati in migliaia gli italiani che hanno gioito nel vederlo sorridente e scodinzolante. Il lieto fine, però, è durato solo un paio di giorni, lunedì infatti Dylan è morto.

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Morte Dylan, il messaggio d’addio: “Ora corre nelle praterie del Paradiso”

La notizia della morte del cane col carrellino è stata data da uno dei suoi padroni, il figlio di Tonino, che sul proprio profilo social ha scritto: “Ora corri nelle praterie del paradiso”. A commentare la scomparsa di Dylan è stato anche Ortolan che per lui aveva fatto 2.500 chilometri in pochi giorni andando da Treviso a Vibo Valenzia e ritorno: “Ci ho messo meno di 4 giorni dall’arrivo delle misure… Sono felice di esserci riuscito perché, un giorno in più, avrebbe fatto una enorme differenza e so, che sei stato felice anche tu e il tuo Papà, l’ho letto nei vostri occhi… Un giorno in più! Questo ci basta. Ciao, Ragazzo”.

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