Grave infezione per la giovane mamma: rischia la vita per un assorbente

(Facebook)

Una giovane madre ha accusato malessere ed è stata trasportata in ospedale: l’assorbente interno le ha causato uno shock tossico.

La giovane statunitense Amanda Stanley, del Massachussets e madre di 37 anni, ha rischiato di morire a causa di un shock tossico causato da esotossine stafilococciche o streptococciche con cui è entrata in contatto a causa di un’assorbente interno. La 37enne ha raccontato la sua storia documentandola, attraverso il proprio profilo Facebook, per rendere partecipi altre donne come lei dell’accaduto. Amanda, 37enne in splendida forma, ha utilizzato l’assorbente durante il ciclo mestruale come sua abitudine ma questa volta quello che potrebbe sembrare un dettaglio insignificante l’ha quasi portata alla morte. La 37enne, infatti, ha improvvisamente iniziato a sentirsi dolori atroci che sono culminati in febbre e vomito così è stata trasportata d’urgenza in ospedale. Nonostante la somministrazione di antibiotici da parte del medico curante la situazione non ha, però, accennato a migliorare sino a che Amanda Stanley non ha avuto ‘un’illuminazione‘ su ciò che sarebbe potuta essere la reale causa del malessere.

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La giovane madre si salva perchè si accorge che l’infezione deriva dall’assorbente interno

Dopo essere entrata in contatto con le esotossine la madre 37enne ha iniziato ad accusare un malessere che l’ha portata ad una febbre molto alta. Trasportata in ospedale Amanda Stanley è stata trattata dai medici che avevano eseguito la diagnosi con farmaci antibiotici adeguati ma il suo malessere non accennava ad arrestarsi. I cocchi produttori di esotossina si sono sviluppati per la preesistente colonizzazione stafilococcica della vulva avvenuta a causa di un frammento di assorbente interno rimasto nella parete vaginale. Il contatto prolungato con il frammento ha facilitato l’entrata, attraverso micro lesioni, delle esotossine nel circolo sanguigno. La probabilità che una tale infezione si verifichi è molto bassa, 3 casi su 100.000, ma certamente non se ne può dimenticare l’entità.

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Ritrovandosi a dover utilizzare il bagno, però, la donna si è accorta del frammento di tampone rimasto all’interno della parete vaginale ed ha capito la causa che ha scatenato la terribile infezione. Eliminato il motivo di contaminazione del corpo, Amanda ha iniziato a riprendersi, pur essendo mantenuta sotto osservazione e sotto antibiotico dall’equipe medica. Se nella disgrazia la 37enne non avesse avuto questo ‘lampo di fortuna’ la causa dell’infezione non sarebbe stata isolata e, probabilmente, sarebbe morta nelle 24 ore successive: “Sono stata davvero fortunata a notare il pezzo di tampone, così mi hanno potuto curare rapidamente.“, ha raccontato Amanda.

Marta Colanera

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