Calenzano, la bimba abusata dal prete era stata tolta alla famiglia dai servizi sociali

Calenzano, la bimba abusata dal prete era stata tolta alla famiglia dai servizi sociali
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Calenzano: la bambina seviziata dal sacerdote era da tempo affidata ai servizi sociali e già in passato era stata tolta alla famiglia giudicata incapace di prendersi cura dei bambini.

Nel corso dell’udienza tenuta oggi a Prato ai danni di don Paolo Glaentzer la Procura aveva chiesto l’incarcerazione del sacerdote, ma il gip ha rigettato la richiesta stabilendo che per lui continueranno gli arresti domiciliari in vista di una condanna definitiva, qualora venisse accertata durante il processo l’accusa di violenza sessuale aggravata a suo carico. Scoperto in atteggiamenti sessuali con la bambina da due vicini di casa della famiglia, il parroco ha rischiato di essere linciato, prima di essere salvato ed arrestato dai Carabinieri. Durante l’udienza odierna il sacerdote ha ammesso di avere avuto contatti illeciti con la bambina ed anche che quella non era la prima volta che succedeva, ma si è difeso sostenendo di non essere a conoscenza dell’età della piccola: “Pensavo avesse qualche anno di più, tipo 14-15 anni”. Difesa che non è stata ritenuta credibile dal Gip, visto che il sacerdote stesso aveva ammesso nella sua deposizione di conoscere la famiglia da circa 10 anni, periodo in cui la bambina era poco più che una neonata.

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Calenzano, bimba abusata dal prete: la piccola era stata affidata ai servizi sociali

Secondo quanto emerso durante l’udienza, inoltre, la famiglia della bambina abusata versava in gravi difficoltà economiche e da circa 10 anni era sotto osservazione dei Servizi Sociali, motivo per cui nel 2013 era stato stabilito dal tribunale di primo grado che lei ed i due fratelli fossero affidati ai servizi sociali e sistemati in una struttura adatta alle loro esigenze. I genitori della piccola avevano, però, fatto ricorso alla Corte d’Appello che nel 2016 aveva sentenziato  in loro favore, permettendo ai bambini di tornare in casa. Secondo quanto riferito dal ‘Corriere della Sera‘ le difficoltà della famiglia non erano finite e ad inizio anno la Procura aveva chiesto nuovamente l’allontanamento dei figli dalla famiglia. Il tribunale, però, non aveva fatto sapere ancora la propria decisione. Della difficile situazione familiare era a conoscenza anche don Paolo Glaentzer che nel corso della deposizione ha dichiarato di averli aiutati donando loro del denaro (circa 7 mila euro in 10 anni).

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